Chirurgia ambulatoriale avanzata: la chiede FdI in Regione contro la crisi dell’ospedale di Gallarate 

Gallarate ospedale fratelli d’Italia

GALLARATE – Un’attività di Chirurgia ambulatoriale avanzata per frenare la crisi del San’Antonio Abate e rilanciare la sanità a Gallarate in vista dell’apertura dell’ospedale unico con Busto Arsizio, prevista per il 2030. La proposta arriva da Giorgio Bardellini, componente tecnico della Commissione Sanità per Fratelli d’Italia. 

La chirurgia avanzata

Di seguito la proposta di Fratelli d’Italia di Gallarate inviata a Regione Lombardia:

In tema ospedale di Sant’Antonio Abate di Gallarate Fratelli d’Italia ha elaborato da più di un anno una proposta che si aggiunge a quelle già segnalate per la soluzione delle altre criticità note, in primis della Cardiologia, ma si aggiunge anche ad altre ed interessa una vasta tipologia di pazienti cronici con periodica riacutizzazione di problematiche chirurgiche. In concreto ci riferiamo ad un’attività di Chirurgia Ambulatoriale Avanzata (per Piede Diabetico, Vulnologia e Idrosoadenite Suppurativa) complementare alle attività già in essere.

Questa proposta, posta all’attenzione degli organi di Regione Lombardia, riteniamo sia strategica per una serie di motivi che potrebbero concorrere al rilancio oggi dell’ospedale di Gallarate, non solo al suo mantenimento. Le motivazioni principali sono:

  • Non comporta uno scadimento dello standard chirurgico del nosocomio, ma si aggiunge alla tipologia degli interventi, fino ad oggi poco o nulla praticata,
  • Non comporta uno stravolgimento organizzativo della programmazione operatoria, in quanto comporterebbe 2-3 sedute operatorie settimanali di 6 ore,
  • Non comporta stravolgimenti d’organico medico-infermieristico in quanto sono già identificati professionisti disponibili ad avviare tali attività in integrazione al personale già presente del Sant’Antonio Abate,
  • Non comporta necessità di attrezzature particolarmente onerose che ne pregiudichino l’implementazione in questo momento particolare,
  • Non comporta incrementi di posti letto, in quanto attività di Day-hospital, eseguibile quasi totalmente in anestesia locale o analgo-sedazione,
  • Prevede un incremento qualitativo dell’offerta sanitaria dell’Ambulatorio di Vulnologia di Gallarate,
  • Prevede un’integrazione collaborativa con l’Unità Operativa di Ortopedia, con la Dermatologia e con la Diabetologia di Gallarate,  ma anche con la  Chirurgia Vascolare di ASST Valle Olona a Busto Arsizio,
  • Prevede lo sviluppo di percorso formativo strutturato con coinvolgimento universitario per gli Specializzandi in Anestesia-Rianimazione; percorso formativo che  abbiamo in preparazione assieme a tre docenti identificati,
  • Prevede un possibile afflusso di pazienti anche extra Provincia ed Extra Regione, in quanto l’offerta sanitaria dell’hinterland milanese che attualmente se ne fa carico è relativamente satura,
  • Prevede un possibile rientro diretto di pazienti in SSN dal Privato Accreditato che oggi principalmente se ne fa carico.

Riteniamo che questi vantaggi nel loro insieme, assieme ad altri, possa costituire una volano strategico e rapidamente attuabile nel rilancio dell’Ospedale di Gallarate, parallelamente a tutte le soluzione che l’Assessorato Welfare di Regione Lombardia ha in mente di attuare per il mantenimento del Sant’Antonio  Abate fino allo sviluppo del futuro Ospedale Unico. 

L’attenzione al rilancio dell’Ospedale di Gallarate non è per noi “solo” un’esigenza locale, ma proprio in prospettiva del futuro ospedale unico la riteniamo fondamentale per non fondere le problematiche di oggi dei due nosocomi (oggi forse maggiori a Gallarate) in un nuovo centro con il trasferimento futuro di problematiche di entrambe gli ospedali.

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