Ospedale, sempre peggio. Il centrosinistra: «Gallarate zona sanitariamente disagiata»

Gallarate ospedale terremoto sanitario

GALLARATE – Reparti chiusi, attese estenuanti al Pronto soccorso, servizi ridotti. «Chiediamo che Regione Lombardia prenda atto della situazione intollerabile e dichiari l’area territoriale servita dall’ospedale di Gallarate come una Zona sanitariamente disagiata». Lo affermano i gruppi consigliari di Pd, Silvestrini sindaco e Città è Vita che da oggi, 14 maggio, faranno partire una raccolta firme per frenare la fuga dei medici e il depauperamento dell’offerta sanitaria. Il nuovo ospedale unico, se non ci saranno intoppi, verrà inaugurato tra sette anni e mezzo. E nel frattempo? «Non possiamo stare qui nella speranza di sopravvivere». 

Terremotati sanitari 

Giovanni Pignataro (Pd) sa di usare un’espressione forte, ma giudica ormai intollerabile lo stato di salute in cui versa il nosocomio cittadino: «Chiediamo un provvedimento forte, qui è in corso un terremoto sanitario». Il caso della diabetologia, passato da essere un’eccellenza a un problema, è secondo Michele Bisaccia (Silvestrini sindaco) soltanto la punta dell’iceberg. «Sono medico di base e le testimonianze dei miei pazienti sono quotidiane. La carenza dei medici sarà anche un problema nazionale, ma sul territorio è ancora più eclatante perché non solo non c’è la capacità di attrarre i nuovi, ma quelli esistenti sono messi nelle condizioni di non vedere l’ora di andarsene». 

Gallarate ospedale terremoto sanitario

Contenuto e contenitore 

Per Margherita Silvestrini (Pd), il dibattito non può concentrarsi esclusivamente sul futuro contenitore – il nuovo ospedale di Beata Giuliana – ma sul contenuto. Che oggi è carente: «C’erano processi ospedalieri che funzionavano benissimo: ripristiniamoli». Aggiunge Carmelo Lauricella (Pd): «Abbiamo assistito in questi anni a tagli mascherati da razionalizzazione». Anna Zambon (Pd) annuncia una raccolta firme («Le condizioni del nostro ospedale sono disastrose») a fronte delle risposte insufficienti – sottolinea Cesare Coppe (CèV) – ricevute in Commissione Sanità dal dg dell’Asst Valle Olona Eugenio Porfido: «Abbiamo assistito allo scaricabarile quando invece ci aspettavamo risposte manageriali concrete».

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