Gallarate, Aler denuncia i Sinti. Cassani: «Legalità anche in via Curtatone»

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GALLARATE – A una settimana di distanza dalla occupazione abusiva della casa popolare di via Curtatone, Aler denuncia i Sinti che hanno preso possesso dell’alloggio dell’anziano disabile che al momento del loro ingresso si trovava ricoverato in una casa di cura della città. 

La denuncia

I rappresentanti delle Aziende Lombarde per l’Edilizia Residenziale Pubblica (Aler) si sono presentati due giorni fa al comando di via Ferraris per formalizzare il deferimento all’autorità giudiziaria. Si tratta del primo passo necessario per avviare la procedura di sfratto, visto che il tentativo bonario di allontanamento, compiuto il giorno stesso dell’occupazione alla presenza di carabinieri, polizia locale e polizia di Stato, ha dato esito negativo. Da quanto appreso finora, a occupare l’alloggio del legittimo assegnatario ci sarebbe una famiglia composta da madre, padre, due figli più un terzo in arrivo. Proprio la presenza di minori, oltre al coinvolgimento attivo di altri esponenti della comunità Sinti che ha provocato momenti di forte tensione, aveva indotto le forze dell’ordine presenti a decretare che non ci fossero le condizioni per procedere con lo sgombero coatto. 

Ripristineremo la legalità 

Da nove giorni dunque occupa stabilmente l’appartamento di via Curtatone una delle famiglie Sinti allontanata dal campo nomadi posto sotto sequestro dal tribunale di Busto Arsizio. Proprio nell’area di via Lazzaretto, liberata da caravan e altre case mobili posizionate in modo illecito secondo la procura, ieri ha compiuto un sopralluogo il sindaco Andrea Cassani. «Finalmente quest’area è stata ripristinata», ha detto attraverso i canali social dopo aver ringraziato la magistratura e le forze dell’ordine intervenute per lo sgombero. «Ripristineremo la legalità anche nel resto della città. No a occupazioni abusive, né di campi né di alloggi». 

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