GALLARATE – Sarà deferita all’autorità giudiziaria per occupazione abusiva la famiglia Sinti che ieri pomeriggio, 27 marzo, ha preso possesso di una casa popolare assegnata a un disabile in via Curtatone dopo essere stata fatta allontanare dal campo nomadi di Gallarate posto sotto sequestro dalla Procura di Busto Arsizio. Ma lo sgombero non appare immediato.
Occupazione abusiva
Saranno il Comune (proprietario dell’immobile) e Aler in qualità di gestore a procedere con la denuncia. Si tratta del primo atto necessario per dare avvio alle procedure di sfratto, visto che il tentativo bonario di allontanamento ieri pomeriggio ha dato esito negativo. Gli occupanti con un flessibile hanno creato un varco attraverso la porta e hanno preso possesso dell’appartamento. Al civico 44 di via Curtatone è arrivato un notevole dispiegamento di forze, ma si è ritenuto che non ci fossero le condizioni per procedere con lo sgombero coatto, sia per la presenza di minori sia per il coinvolgimento attivo di altri esponenti della comunità Sinti che ha provocato momenti di forte tensione. I tempi appaiono dunque lunghi. Nell’attesa bisognerà capire come tutelare la persona regolarmente assegnataria dell’alloggio che in questi giorni si trova ricoverato in una struttura sanitaria della città, ma che a giorni dovrebbe essere dimesso e avrebbe tutto il diritto di tornare a casa propria.
Ruspe in via Lazzaretto
Nel frattempo oggi sono continuate le operazioni di bonifica al campo nomadi di via Lazzaretto sgomberato ieri. Dopo la rimozione dei caravan e delle case mobili (lasciati formalmente ai Sinti in quanto non sono oggetto dei provvedimenti emessi dall’autorità giudiziaria) oggi le ruspe sono tornate a Cedrate per ripulire l’area, rimuovere gli allacci abusivi, ripristinare le condizioni iniziali (il terreno è a vocazione agricola) e sbarrare gli accessi per evitare ulteriori incursioni nel lotto di proprietà comunale posto sotto sequestro.