Gallarate, torrente Arno in secca e sporco. Legambiente: «Ridiamogli dignità»

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GALLARATE – Nonostante gli sforzi compiuti da più parti, volontari e istituzionali, dalla Valdarno a Sant’Antonino di Lonate Pozzolo, il torrente Arno presenta punti scabrosi, con spazzatura gettata in giro. «Ridiamogli tutti insieme un po’ di dignità», il messaggio di Legambiente Gallarate, che nell’ambito dell’iniziativa mondiale Clean Up the World, dà appuntamento il 2 ottobre dalle 10 alle 12 per la pulizia di alcuni tratti a bordo strada. E invita i cittadini ad attivarsi non solo nel giorno indicato dal programma, ma durante tutto l’anno.

Arnetta in secca

Ricordando che non è possibile scendere nel letto del torrente in assenza dei dovuti permessi, Legambiente chiede alle pubbliche istituzioni, Aipo e Comuni, di farsi carico della sua pulizia, compiendo ogni possibile tentativo per ridargli un aspetto gradevole e di grande visibilità. «Sul torrente Arno sono sorti tutti i nostri comuni, è stato il protagonista assoluto della nostra grande stagione industriale: pertanto gli si deve rispetto e riconoscenza». A parte qualche pozza fangosa appena visibile, oggi l’Arnetta è in secca. Basta pesci, aironi, papere e libellule, che alcuni anni fa c’erano. «In più occasioni abbiamo chiesto al Comune di Gallarate di riportare l’acqua nel suo corso, e con l’acqua la vita, prevedendo un’immissione continua dai pozzi che prelevano dalla falda superficiale, oggi non più potabile, grazie ad un progetto molto ben studiato, che purtroppo il Comune non ha saputo o voluto mettere in pratica».

L’appello al Comune

Legambiente ha anche chiesto che «venga ridata alla popolazione l’opportunità di vivere piacevolmente le sponde. Una vera rivoluzione creativa e innovativa per Gallarate». Ricordando in particolare l’iniziativa del Maga, Urban Mining del Premio Città di Gallarate, anno 2016, che ha visto anche la partecipazione dell’associazione del cigno verde. «Allora, in una serata pubblica, furono presentati straordinari progetto di riqualificazione, di piena e piacevole fruibilità, rimasti ignorati. Si è chiesto il recupero di un passaggio laterale che permetta la visibilità del torrente, oggi nascosto e ignorato, come se fossimo ancora all’epoca delle tintorie selvagge, decenni fa, quando il torrente cambiava tutti i giorni colore. Ancora una volta inutilmente, con sconfortante disinteresse del Comune». Va ricordato anche che la gestione dell’Arno è sotto Aipo, non del Comune. Che invece ha competenza del torrente Sorgiorile, altro corso d’acqua che passa per Gallarate.

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