VARESE – «Si, siamo un po’ incazzati. Nessuno ci ha ancora detto in maniera ufficiale che il candidato del centrodestra è Roberto Maroni. Forza Italia, ma nemmeno Fratelli d’Italia da che mi risulta, hanno espresso la loro opinione, ma già si sente parlare di una lista personale e di strategie della campagna elettorale. Se dobbiamo essere una coalizione unita, direi che la partenza in casa Lega non è stata delle migliori. Per correttezza, educazione e bon ton politico».
Parla tutto d’un fiato Piero Galparoli, responsabile provinciale degli Enti Locali di Forza Italia. E lo fa per fermare la “biglia Bobo”, che è stata sparata nel flipper del centrodestra, che sta accendendo un sacco di lucine, ma che ogni volta che si muove rischia di creare il tilt. L’ha già fatto in Lega quando ha rivelato l’investitura di Salvini e ora dentro al centrodestra, dove Forza Italia, per quanto in difficoltà, non è disposta a “zerbinarsi”. Nemmeno di fronte a un nome forte, sulla carta e non solo, come quello dell’ex governatore della Lombardia.
A che gioco stanno giocando?
Calma e gesso. E quanto predica Galparoli: «Qua c’è chi sta correndo un po’ troppo in fretta. A noi non risulta che Roberto Maroni sia il candidato ufficiale del centrodestra. Ma nemmeno della Lega, visto che non ci hanno comunicato nulla. Forse lo faranno tra qualche giorno. O forse sul Carroccio non c’è ancora piena condivisione sul suo nome. Oppure Maroni sta giocando una partita tutta sua».
Insomma nel centrodestra sanno che Bobo è anche il collante di un’alleanza che inizia a mostrare diverse crepe. Ma in Forza Italia non sono disposti ad accettare condizioni a dispetto di tutti e di tutto. «Nulla deve essere dato per scontato – conclude Galparoli – altrimenti qua si fa la fine di Luino, Somma, Laveno e Saronno dove abbiamo perso. E non dare nulla per scontato significa rispettare tutte le forze in coalizione. Noi di Forza Italia, anche quando avevamo il 30 per cento, l’abbiamo sempre fatto, abbiamo sempre lavorato per unire, aggregare e condividere».