Giro delle Fiandre, 272 chilometri e 18 muri per una corsa da leggenda

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Torna sulle strade del Belgio il Giro delle Fiandre, la Ronde van Vlaanderen come la chiamano i fiamminghi, la corsa che nella sua storia ha visto svolgersi battaglie uniche, fatte di polvere, sudore e fatica. Il Giro delle Fiandre è l’orgoglio puro dei fiamminghi che quest’anno torneranno sulle loro strade per rivendicare la loro identità con quelle bandiere tinte di giallo e il leone nero rampante che colorano ogni tratto di strada attraversato dalla corsa. 

Questa è la corsa che porta il suo vincitore nell’Olimpo del ciclismo, dove i nomi diventano eterni e scritti in un libro straordinario, che racconta l’odio, l’amore e la sofferenza che i corridori hanno provato sui muri e sul pavé del Fiandre.

Scrittori e poeti hanno raccontato la magia del Molenberg e la crudeltà dell’Oude Kwaremont e del Koppenberg, definendole teste di pietra nuda incastonate nella terra e avvolte nel paesaggio quasi fiabesco delle Ardenne fiamminghe.

LA STORIA. La prima edizione del Giro delle Fiandre venne corsa domenica 23 maggio 1913, al via si presentarono solo 37 uomini inconsapevoli delle fatiche che avrebbero dovuto sopportare, in quel viaggio fatto di 324 chilometri. Il vincitore tagliò il traguardo dopo aver pedalato per circa 12 ore, si trattava di Paul Deman e ancora oggi per molti lui è l’eroe di Rekkem, la città in cui era nato.

Il padre spirituale del Giro delle Fiandre è stato il giornalista sportivo Karel Van Wijnendaele, il cui intento era quello di creare la corsa più spettacolare del calendario ciclistico. Van Wijnendaele riuscì nel suo intento e in pochi anni la Ronde divenne la corsa più eroica nel panorama mondiale.

Molto è cambiato da quegli anni, basti pensare che in alcuni settori i ciottoli di pietra distrutti dalla guerra, venivano tolti uno ad uno dal percorso per rendere più agevole la corsa ai ciclisti. Così per cercare uno scenario ancora più epico, gli organizzatori iniziarono a spostare il percorso di gara, entrando nel cuore delle Ardenne fiamminghe, dove c’erano il Kluisberg e il Kwaremont per poi aggiungere nel 1950 il Muur van Geraardsbergen. Negli anni ’70 ci fu invece una rivoluzione importante sul percorso, con l’arrivo  dell’Oude Kwaremont e il Koppenberg.

Queste sono diventate le strade che hanno visto la supremazia di uno dei padroni del ciclismo, un eroe per il popolo belga, Eddy Merckx che nella sua carriera è riuscito a vincere 7 Milano-Sanremo ma solo due volte il il Giro delle Fiandre. Anche il suo grande rivale Roger De Vlaeminck, che ha vinto tantissime corse, solo una volta ha conquistato la Classica di casa.

Il Giro delle Fiandre è una corsa difficile da vincere, una scommessa con se stessi, solo 6 corridori sono riusciti a vincerla 3 volte. Andando in ordine cronologico, troviamo  Achiel Buysse (1940, 1941 e 1943), Fiorenzo Magni (1949, 1950 e 1951), Eric Leman (1970, 1972 e 1973), Johan Museeuw (1993 , 1995 e 1998), Tom Boonen (2005, 2006 e 2012) e Fabian Cancellara (2010, 2013 e 2014).

Naturalmente essendo questa una corsa fiamminga, il record delle vittorie va al Belgio con 69 successi, con Paul Deman che è stato il primo ad aggiudicarsi la vittoria nel lontano 1913 mentre l’ultimo è stato Philippe Gilbert nel 2017. I Paesi Bassi e l’Italia sono insieme al secondo posto della classifica per nazioni con 11 successi di cui tre conquistati da Fiorenzo Magni, unico ad aver messo tre sigilli consecutivi sulla corsa, poi Dino Zandegu, Moreno Argentin, Gianni Bugno, Michele Bartoli, Gianluca Bortolami, Andrea Tafi, Alessandro Ballan e Alberto Bettiol, che salì sul podio della corsa nel 2019.

L’ultima edizione della Ronde, la numero 105, è stata conquistata da Kasper Asgreen, il danese della Quick Step-Alphavinyl, in una gara in a causa del Covid non c’era pubblico ad applaudirlo. Il finale fu un dialogo a due tra Van der Poel e Asgreen che insieme hanno affrontato il Paterberg, ultima salita di giornata, riuscendo a tenere lontani gli inseguitori prima di prendere la strada verso  Oudenaarde. Nello sprint su Minderbroedersstraat, Asgreen ha fatto la scelta migliore superando con le ultime forze l’irriducibile Van der Poel, che voleva portare a casa il secondo successo in questa corsa.

Articolo a cura di Tuttobiciweb.it

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