Giro d’Italia, Roglic ribalta tutto nella cronoscalata e diventa il re della corsa

ciclismo giro roglic

MONTE LUSSARI – Il verdetto di Monte Lussari è il verdetto del Giro: Primoz Roglic è il re della corsa rosa numero 106. Con il tempo di 44’23” e nonostante un incidente meccanico che ha causato un salto di catena e un’inevitabile rallentamento, lo sloveno della Jumbo si è esaltato pedalando sempre con estrema agilità, ha recuperato il distacco che lo separava da Geraint Thomas ed ha conquistato il Giro!

Era una delle tappe più attese sicuramente una delle più discusse, i 18,6 km di cronoscalata da Tarvisio a Monte Lussari hanno regalato grandi emozioni. La prova, ideata da Enzo Cainero, che ci ha lasciato nel gennaio scorso, ha richiesto un grande sforzo organizzativo che ha coinvolto associazioni e volontari che hanno accolto la corsa rosa come una grande festa. Si attendeva spettacolo e nessuno è stato deluso, è stato davvero avvincente e indeciso fino all’ultimo l’incredibile duello tra lo sloveno Primoz Roglic e il gallese Geraint Thomas che si sono letteralmente sfidati sulle rampe che hanno toccato anche punte del 20%. 

LA CORSA

E’ stato uno sforzo non da poco organizzare i 18,6 km di scalata da Tarvisio a Monte Lussari tanto da richiedere la divisione delle partenze in tre blocchi distinti di una quarantina di corridori ciascuno tale da permettere ai mezzi delle squadre di operare al meglio. Dopo i primi 11 km pianeggianti è iniziata la salita e proprio prima dell’inizio della scalata è stata disposta una zona di cambio bici. Un evento nuovo al giro che ha permesso agli atleti, quasi tutti partiti con bici da cronometro, di passare a quella tradizionale da strada. 

La prima parte di gara è stata dominata da Thibaut Guernalec che è stato velocemente scalazato dai partenti del secondo blocco. Il round successivo si è infatti chiuso con la bellissima prova del più giovane del Giro: lo statunitense di origine italiana Matthew Riccitello ha fatto segnare un tempo incredibile che è rimasto a lungo il migliore prima di essere battuto dai connazionali Sepp Kuss (Jumbo Visma) e Brandon McNulty (Uae Team Emirates) che sono stati protagonisti di un bel testa a testa.

La corsa è veramente iniziata solo però nel finale quando è stato il turno dei big. Damiano Caruso e Joao Almeida, rispettivamnte il quarto e il testa della generale hanno frantumato i tempi precedenti dando il via ad una serie di prove eccezionali. La lotta più emozionante però, come da copione, è stata quella tra Primoz Roglic e Geraint Thomas divisi da soli 26″. Nel primo intermedio lo sloveno guidava di soli 2″, tempo perso dal gallese molto probabilmente per la scelta di non cambiare solo bici ma anche casco. E’ però dal secondo intermedio posto dopo 14,3 chilometri che cambia tutto quanto. Roglic transita con ben 16″ di vantaggio ma poco dopo è costretto a fermasi per un problema meccanico. Spinto dai suoi tifosi, arrivati veramente in massa sulla salita verso Monte Lussari, lo sloveno non si è perso d’animo, anzi ha incrementato il suo vantaggio prendendosi con forza il suo primo giro. 

Ci ricordiamo tutti di Primoz Roglic al tour de France dove alla cronoscalata de la Panche des Belles Filles aveva perso la grand Boucle, ora si prende la sua bella rivincita davanti al suo pubblico. Dopo attimi di attesa, lo sloveno si è lasciato andare ad un pianto liberatorio circondato dai compagni di squadra. 

Oggi Roglic ha vinto con 40″ su Geraint Thomas sufficenti per per strappare la maglia rosa al gallese e scrivere il proprio nome sul trofeo senza fine. Un Giro strano sotto tutti gli aspetti, tra covid ed intemperie, ma che è stato vinto a tutti gli effetti sulla salita finale. Terza posizione sia per la tappa che per la generale Joao Almeida che ha chiuso a 42″, quarta posizione per Damiano Caruso.

Domani grande finale a Roma, si pedalerà dall’Eur al viale dei Fori Imperiali per 126 chilometri, nel finale 6 giri di circuito infiammeranno la Città Eterna che ospiterà molto probabilmente un arrivo in volata. 

Articolo a cura di Tuttobiciweb.it

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