Guardia medica, il servizio fa acqua. Di domenica chi ha bisogno s’arrangi

busto guardia medica inaugurazione

BUSTO ARSIZIO – Inaugurata in pompa magna alla fine del mese scorso, la nuova sede della guardia medica (servizio di continuità assistenziale) di Sant’Anna dovrebbe rappresentare una garanzia perlomeno strutturale rispetto alla vecchia sede. La giunta Antonelli l’ha “venduta” come un punto d’orgoglio della propria azione amministrativa. Ma la giunta non mette becco sull’operatività del servizio o, comunque, potrebbe avere voce in capitolo soltanto sul versante politico, caso mai intenda esercitare il proprio ruolo, appunto, politico. Si dà il caso che alle giuste lamentele degli operatori della guardia medica, esposti alle intemperanze e, spesso alle violenze, di alcuni utenti, si aggiungono quelle di coloro i quali chiedono sostegno medico nei giorni festivi e trovano porte chiuse in faccia.

Servono risposte

Responsabilità dell’Ats dell’Insubria, che ha in carico il servizio e, quindi, della Regione Lombardia che si fa vanto delle eccellenze sanitarie, s’impegna per realizzare un avveniristico ospedale unico tra Busto Arsizio e Gallarate e poi dimentica la quotidianità?  Che fine ha fatto la famosa riforma Maroni che, in scia allo slogan “prendersi cura”, avrebbe dovuto occuparsi della cosiddetta continuità territoriale e, quindi, rendere efficiente l’assistenza domiciliare? Il sistema evidentemente fa acqua da qualche parte. Una falla importante a prestare attenzione a quanto postato su Facebook da una componente del gruppo Busto Arsizio 360. Basta leggere la sua storia, non servono commenti, caso mai risposte dai responsabili del servizio, dall’Ats e, in ultima analisi, dalla Regione e dal suo assessorato al Welfare.

Lo sfogo

Vi chiedo scusa in anticipo, perché lo so che quando sono fuori dalla grazia di Dio, scrivo su questa pagina. Ma porcaccia miseria, che cavolo ce ne facciamo di tutte le belle foto della nuova sede della guardia medica sfoggiate fino alla nausea su questa pagina, se poi quando li chiami non vengono?
E poi ci lamentiamo perché il pronto soccorso è saturo e chi sta male ci passa le giornate!

La testimonianza

Mi trovo di domenica sera con un problema a mio papà che ha 88anni ed è allettato da un anno con il catetere fisso, che ogni tre per due si ottura e l’infermiere che lo segue, ogni volta pensa a liberare.
Succede che si ottura di domenica e che la badante si accorge verso sera. Succede il finimondo.
Chiamo la guardia medica. Risponde un centralino di non so dove. La signorina molto zelante mi fa mille domande prima che io possa esporre il problema. Forzo un attimo la sua tiritera e spiego che è solo questione di liberare con una siringa di fisiologica. Finalmente mi passa una dottoressa alla quale rispiego il problema e questa esordisce con: «Signora, ma questo non è lavoro nostro. Noi non usciamo. Provi a chiamare un’agenzia privata di infermieri».

Chiami la guardia medica

Già lì mi trattengo dal dire quello che penso. Cerco su Google e trovo una agenzia privata aperta 24 su 24. Chiamo. E quando finalmente riesco a parlare mi sento dire: «Ma signora è domenica sera, io non ho nessuno da mandare, chiami la guardia medica».
Trattengo a stento una parolaccia e spiego che l’ho già fatto e che non vengono.
«E certo – mi dicono – loro non escono quasi mai, soprattutto per queste cose».
Senza altre alternative provo a telefonare al pronto soccorso per chiedere almeno se hanno qualche numero da chiamare per queste emergenze. Dopo tre tentativi mi rispondono e, logicamente, mi fanno capire che loro non possono fare nulla. Unica soluzione chiamare il 118, farlo portare in Ps, aspettare che possano liberarlo dal problema. Richiamare un’altra ambulanza (a pagamento certo, ma non è questo il problema) riportarlo a casa. Tutto ciò sapendo per esperienza che dopo un simile strapazzo questo pover’uomo rimane sballato almeno per una settimana.

Ora io mi chiedo: il medico di base c’è solo fino al venerdì e molti non vengono neppure a domicilio; la guardia medica non esce, il pronto soccorso è sempre super congestionato anche per casi risolvibili da casa, ma un povero Cristo che ha bisogno, cosa deve fare?

Belle le foto della nuova sede! Bellissima l’inaugurazione! Una meraviglia! E poi? Che ce ne facciamo?

Siamo in balia del caos più totale. Ma guardiamole queste cose. Io cerco di essere comprensiva, mi sono scusata in mille modi con chi mi ha risposto dal pronto soccorso, so che non hanno neppure il tempo di soffiarsi il naso, ma noi che diamine possiamo fare quando abbiamo bisogno di assistenza, se non chiederla a chi dovrebbe darcela?

guardia medica regione ats – MALPENSA24