Ha vinto tutto con la Uyba. Marco Musso, fine di un’era

BUSTO ARSIZIO – “Erase and Rewind” cantavano i Cardigans. Cancella e riavvolgi recita la Uyba. Ieri sera a Chieri, non appena è caduto a terra l’ultimo pallone, d’incanto si sono riavvolti i fili della memoria della splendida storia d’amore tra Marco Musso e la e-work Busto Arsizio.

Arrivato giovanissimo alla corte della famiglia Forte, allora da scout man, Marco ha vissuto la stagione dei grandi successi biancorossa, lavorando come vice al fianco di grandi maestri come Parisi, Mencarelli e Lavarini. Dopo 15 anni ininterrotti, Marco se ne va dalla Uyba non solo da allenatore fatto e finito, grazie alla chance offertagli da patron Pirola, ma anche in piena carriera.

Nothing lasts forever

In un mondo usa e getta, la love story tra Musso e la Uyba è una raro esempio di devozione. I 15 anni di Musso a Busto, con tutto il cursus honorum da scoutman, vice e primo allenatore, sono un’eccezione in uno sport davvero frenetico e volatile, in cui tutto cambia ogni estate (ad andar bene). Ma se nemmeno la pioggia di novembre dura per sempre, figuriamoci un rapporto sportivo allenatore-società. Musso – da alcuni mai apprezzato fino in fondo – ha speso tutto sé stesso per la causa biancorossa e la Uyba, dal canto suo (alias Pirola), gli ha dato quell’opportunità che altrove avrebbe probabilmente fatto fatica ad avere.

Testimone dei trionfi di Busto

Marco, in questo percorso condiviso, è cresciuto da tutti i punti di visti: da quello tecnico, a quello umano a quello della comunicazione. D’ora in avanti sarà un fiero e leale avversario, ma il pubblico bustocco non potrà mai dimenticarlo: tra staff tecnico e rosa è l’unico ad aver partecipato a tutti i trionfi Made in Busto (Triplete del 2012, Supercoppa del 2012, Cev Cup del 2010 e del 2019). Mai come i questo caso, quindi, finisce davvero un ciclo e ne inizia un’altro, targato Velasco.

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Marco Musso Uyba – MALPENSA24