I sindaci del Cuv uniti sulla crisi di Malpensa: «Aiutare i lavoratori resta la priorità»

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Fabio Montagnoli, presidente del Cuv

MALPENSA – «La priorità è fare qualcosa per aiutare tutte le aziende dell’indotto aeroportuale che non hanno ottenuto i ristori da parte del governo. E che ora sono in grande difficoltà». Subito chiaro l’obiettivo principale di Fabio Montagnoli, nuovo presidente del Cuv e primo cittadino di Arsago Seprio. Dopo Roberto Nerviani, di Vizzola Ticino, sarà lui a guidare il gruppo dei sindaci dei nove Comuni che gravitano intorno a Malpensa. Un passaggio di testimone che avviene in uno dei momenti più difficili per il settore aeroportuale, a causa della crisi Covid che da ormai un anno colpisce – fra gli altri – le moltissime aziende legate al traffico dello scalo della brughiera. Ma non solo, fra i temi principali che il Cuv intende portare avanti spiccano i problemi della viabilità, con il piano della tangenziale Arsago-Somma Lombardo, e il Masterplan per l’ampliamento del sedime aeroportuale, già contestato in passato.

Al centro «il bene della comunità»

Diversi argomenti ma un unico obiettivo: il bene della comunità. Lo ribadisce Montagnoli: «Noi sindaci del Cuv abbiamo problemi differenti con cui confrontarci, sulla base del territorio che rappresentiamo. Ma nonostante questo siamo compatti e condividiamo le stesse idee». Ne è un esempio la ferrovia Gallarate-Malpensa T2: «Arsago non è direttamente coinvolta, ma da presidente del gruppo non posso che mettermi in linea con i Comuni che stanno affrontando – e dovranno affrontare – le conseguenze del progetto». Un discorso che vale anche per l’inquinamento acustico, uno dei chiodi fissi per alcune amministrazioni – come Arsago stessa, Casorate e Somma – costrette a convivere con il passaggio continuo degli aerei. «Sappiamo che si sta provando a utilizzare sempre più aerei di ultima generazione, che riducono anche il problema del rumore. Per il momento, con la riduzione dell’attività di Malpensa, i disagi acustici sono ovviamente diminuiti e si sentono solo i voli cargo. Ma ci sarà ancora da lavorare da questo punto di vista».

La tangenziale e il Masterplan

Al centro dei prossimi sei mesi ci sarà la questione viabilità: «Ora che c’è meno traffico è giusto riprendere questo discorso. Ogni volta che c’è un incidente la via Giusti, la strada che porta a Malpensa, si blocca completamente». E chiama in causa uno dei piani di cui si discute da oltre trent’anni, ovvero la tangenziale Somma-Arsago, che permetterebbe di deviare le auto dai centri abitati per raggiungere l’aeroporto. Fra gli obiettivi anche quello di «andare verso un aeroporto green, utilizzando gli investimenti del Recovery fund», spiega Montagnoli. Infine, per il progetto di ampliamento dell’aeroporto, ovvero il Masterplan, «ci sono ancora discorsi da verificare». Così il nuovo presidente: «Avevamo chiesto una Vas e un nuovo Piano d’area a Malpensa. Abbiamo già contattato un tavolo con alcuni esponenti di Sea per parlarne, vogliamo approfittare del periodo di stasi per prepararci meglio sul futuro». Nello stesso modo sono stati convocati tavoli con Regione Lombardia «per discutere le criticità del nostro territorio». Un passo definito «importante» dal nuovo presidente del Cuv.

Il futuro dei lavoratori

La priorità, visto il momento storico, resta aiutare i molti addetti aereoportuali e dell’indotto. E che da troppo tempo boccheggiano alla ricerca di un aiuto. Non sono pochi i lavoratori che sono stati esclusi dai ristori che il governo ha messo a diposizione. E l’obiettivo del Cuv è proprio di trovare una soluzione. «Abbiamo scritto una lettera al premier Conte per chiedere sostegno per i lavoratori, ma anche misure per rilanciare lo scalo nel post-Covid all’insegna della sostenibilità». Un esempio sono i parking, esclusi dai contributi statali e al centro di una dura polemicaLa loro categoria non rientrava fra quelle obbligate a chiudere durante la crisi. Ma il loro legame con Malpensa è così stretto che un calo dei voli si riversa anche sul sistema parcheggi. «L’idea è che queste attività siano esenti dal pagamento di alcune tasse ai Comuni, con la garanzia che vengano però coperte dallo Stato», spiega Montagnoli. «Ora chiederemo anche che venga estesa la cassa integrazione per i lavoratori fino a quando non si avrà la possibilità di riprendere».

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