Il regalo della Polpen di Busto per Selene, bimba che combatte contro la sindrome di Rett

BUSTO ARSIZIO – «Un dono fatto con il cuore». Il regalo più bello e significativo di questo Natale a Busto Arsizio è quello che è stato consegnato la mattina della Vigilia sotto l’albero di Natale illuminato nel parcheggio di fronte al carcere di via per Cassano. Un assegno che la comandante della Polizia penitenziaria Rossella Panaro ha messo nelle mani di Giovanni ed Eleonora, i genitori della piccola Selene, una bella bambina di quasi tre anni affetta dalla sindrome di Rett, per far fronte alle costose cure e terapie a cui viene sottoposta.

La battaglia di Selene

La piccola Selene compirà tre anni il prossimo 14 gennaio ma da un anno e mezzo ha, di fatto, “interrotto” il suo regolare sviluppo: colpa della sindrome di Rett, una malattia neurologica rara che causa perdita della motricità e della manualità. Una patologia che per il momento non è curabile. I suoi genitori, Eleonora e Giovanni, agente della Polaria di Malpensa, insieme al fratellino Alessandro di 16 mesi, combattono con ogni mezzo per garantire alla piccola Selene un presente sereno e un futuro di benessere, in attesa di una cura genetica sperimentale che dia la speranza di sconfiggere la malattia.

La raccolta fondi

«Siamo stati interessati di questa situazione dal collega Salvatore Marongiu e ci siamo subito attivati con una colletta tra i colleghi – racconta Rossella Panaro, comandante della Polizia penitenziaria della Casa circondariale di Busto Arsizio – abbiamo raccolto l’intera somma necessaria in pochissimo tempo e speriamo davvero che possa essere utile». La comandante non ha nascosto la sua «grande emozione», condivisa con una delegazione di agenti della Polpen in servizio a Busto, nel compiere questo gesto: «Ci rendiamo conto della situazione e delle difficoltà, e questo dono lo facciamo con il cuore». Al suo fianco, ma anche Stefano Milani, vicequestore della Polaria di Malpensa, venuto insieme ad alcuni colleghi di Giovanni: «Apparteniamo allo stesso corpo» lo spirito con cui affrontano questa sfida.

Il grazie commosso dei genitori

Dai genitori di Selene sono arrivati ringraziamenti commossi e promesse di una futura riconoscenza: «Questa donazione – ha affermato mamma Eleonora – ci permetterà di proseguire il nostro percorso. Avere tutto questo sostegno ci aiuta ad andare avanti per mantenere Selene in salute in attesa di una cura genetica sperimentale. Speriamo di potercela fare anche grazie al vostro contributo». Una grande sfida che non affronteranno da soli.

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