Il risultato delle urne riapre subito il derby lombardo tra Fontana e Moratti

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Tra Letizia Moratti e Attilio Fontana è derby per la candidatura alla presidenza della Lombardia

MILANO – E adesso, in Regione Lombardia? Adesso si riapre la partita nella partita, quella della candidatura di centrodestra alla presidenza tra qualche mese, quando si voterà appunto per le regionali. In campo, come si sa,  c’è Attilio Fontana, governatore leghista uscente, che lo stesso Matteo Salvini, al netto del risultato delle politiche sfavorevolissimo per il Carroccio, ha riproposto con determinazione nello stesso incarico. A cui guarda con dichiarato interesse politico la vice di Fontana, quella Letizia Moratti che, a quanto sembra, intriga Fratelli d’Italia, partito che domenica scorsa alle urne ha fatto strike e che, con ogni probabilità, mai rinuncerà a dire la sua per Palazzo Lombardia.

Squadra che vince non si cambia” sottolinea Salvini in conferenza stampa. Presumibilmente si riferiva all’intero schieramento di centrodestra che, trainato dai meloniani, domenica ha messo all’angolo gli avversari, primo delle lista, il Partito democratico. Siccome non ce n’è per nessuno, la compagine vittoriosa – è il suo ragionamento – dovrà ripresentarsi nell’attuale assetto, con Fontana candidato presidente. Ma gli equilibri interni sono cambiati moltissimo, Fratelli d’Italia tira il gruppo dall’alto di una percentuale tripla a quella della Lega e dell’altro alleato di Forza Italia. Salvini però insiste: “ Do per scontato che la vice di centrodestra che lavora a sostegno del governatore di centrodestra sia a disposizione del centrodestra”.

Al leader leghista rispondono Ignazio La Russa e Daniela Santanchè, colonelli lombardi della compagine di Giorgia Meloni, che fin da alcuni giorni fa, ancora prima dell’eclatante esito delle urne, avevano mandato a dire un paio di cosucce di segno opposto. La Russa: “Pensavo valesse la regola che il candidato uscente venisse automaticamente riconfermato, ma in Sicilia non è andata così. Fontana è un’ottima proposta, ma se una personalità come Moratti dice di volersi presentare non possiamo fare spallucce. Le dobbiamo una risposta, è una risorsa”. Santanché:  “Noi siamo alleati leali. Quindi abbiamo sempre detto che il candidato uscente è giusto che venga ricandidato. Poi gli alleati hanno rotto sulla Sicilia, ma noi siamo diversi da questo punto di vista. Abbiamo detto con la stessa forza che però alla Moratti bisogna rispondere perché è una personalità di centrodestra, è stata sindaco di Milano, è stata ministro per cui la politica è come la vita, per una questione di rispetto, si risponde”. Tutto questo, ribadiamo, a urne ancora chiuse. Posizioni che si rafforzano dopo il successo strepitoso di Fratelli d’Italia.

A mettere benzina sul derby regionale per la presidenza ci pensa la stessa Moratti, che ha declinato l’idea di guidare un ministero nel futuro governo di centrodestra per puntare tutto sulla Lombardia. Insomma, nessun passo indietro. Anzi, secondo il Corriere della Sera, avrebbe messo anche una dedline per avere risposte: l’avvio del nuovo esecutivo di Palazzo Chigi. Se dopo quella data, nulla cambierà per lei a centrodestra, non si può escludere che sia lei a cambiare scenario. Magari schierandosi col Terzo Polo di Carlo Calenda, da sempre pronto a imbarcarla nella propria squadra per proporla alla presidenza della più importante regione italiana. Ciò a dire, la partita nella partita è già entrata nel vivo.

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