Illuminazione pubblica, Busto fa slalom tra i ricorsi per accendere il restyling

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BUSTO ARSIZIO – Illuminazione pubblica, il Comune prova ad anticipare l’esecuzione dei lavori del maxi-piano affidato ad A2A, rimasto impigliato tra ricorsi e controricorsi, approvando il progetto definitivo del restyling dei lampioni. Lo ha deciso la giunta Antonelli, nella seduta di oggi, 30 settembre. L’obiettivo è che la società milanese – che si è aggiudicata il servizio esercitando il diritto di prelazione rispetto alla migliore offerta fatta dal concorrente Citelum, ma poi ha contestato il progetto di quest’ultima rivolgendosi al Tar per poter mettere in atto il proprio piano originario – possa iniziare ad intervenire su quelle parti del piano di riqualificazione che non rischiano di essere stravolte dalla battaglia a colpi di carte bollate tra i due colossi dell’energia.

Lavori prima delle sentenze

«Ora puntiamo a far partire i lavori prima dell’esito dei ricorsi» ammette il sindaco Emanuele Antonelli, che ha più volte maledetto la burocrazia che tiene ferma dall’inizio dell’anno una delle partite decisive di questo ultimo scorcio di mandato. L’escamotage è quello di aggirare le “calende greche” della giustizia amministrativa iniziando ad eseguire quegli investimenti (in tutto “cubano” circa un terzo dell’intero piano, pari a 9 milioni di euro di interventi) che accomunano i due progetti di Citelum e A2A. Il piano, una vera rivoluzione per l’illuminazione pubblica, prevede in primis la trasformazione a Led degli oltre 9000 corpi illuminanti distribuiti sul territorio comunale, ma anche tutta una serie di innovazioni “smart”, dal wi-fi pubblico alla banda ultra-larga per la videosorveglianza, fino all’illuminazione artistica dei monumenti.

Busto è buia

Perché in mezzo a ricorsi e controricorsi, c’è una città sempre più al buio. Tra lampioni spenti, lampade che consumano troppo e illuminano poco, e pali della luce da sostituire. Con un’amministrazione comunale costretta a dover stanziare 350mila euro ad Agesp per gestire la manutenzione ordinaria dei lampioni in questa fase di transizione, e con i cittadini che, giustamente, chiedono più luce nei punti più critici del territorio. Le prime risposte potrebbero arrivare già prima di dicembre.

Il caso

La questione è ingarbugliata, perché A2A ha varato il progetto di fattibilità che ha fatto da base al bando di partenariato pubblico privato del Comune per la gestione dell’illuminazione pubblica per i prossimi 19 anni. Bando vinto dalla multinazionale francese Citelum, grazie ad un’offerta migliorativa (anche da un punto di vista economico, il 14% in meno) rispetto al progetto originario di A2A. La quale però, esercitando la prelazione prevista per questo tipo di iniziative, si è aggiudicata la gara, acquisendo il nuovo progetto di Citelum. Ma dopo che quest’ultima ha fatto ricorso contro la prelazione, A2A ha risposto opponendo a sua volta ricorso contro l’offerta di Citelum, con l’obiettivo di poter realizzare il progetto base, senza modifiche e ribassi d’asta.

Ricorso e controricorso

Il primo ricorso, quello di Citelum, finora ha visto il Comune aggiudicarsi due “round” su due, con il Tar che ha respinto la sospensiva dell’assegnazione dell’appalto e il Consiglio di Stato che, a settembre, ha confermato il giudizio del tribunale amministrativo. La partita si sposta quindi al 21 dicembre, quando si entrerà nel merito del ricorso del player francese. Poi c’è il secondo ricorso, quello di A2A, che verrà discusso dal Tar nel mese di novembre: la multiutility lombarda mette in discussione l’offerta di Citelum e chiede di poter ripristinare il progetto originario, più oneroso per il Comune, invece di eseguire quello dei concorrenti.

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