La Busto contadina che resiste: «Ma è dura. Servono aiuti e più chilometro zero»

I fratelli Alessandro ed Enrico Airoldi (con i bimbi in spalla) con Federico Filippi e Simone Orsi

BUSTO ARSIZIO – Erano più di novanta i trattori sfilati in giro per la città per prendersi la benedizione di monsignor Severino Pagani di fronte alla chiesetta della Madonna in Veroncora. A bordo tanti giovani, e anche donne, orgogliosi e orgogliose di poter guidare il mezzo agricolo di famiglia: «Qui il ricambio generazionale c’è e si vede, e anche un’emancipazione femminile che è arrivata anche prima di altri settori – fa notare Federico Filippi, speaker della sfilata e organizzatore – del resto, novanta è un numero di trattori che si avvicina molto a quello di tre anni fa, ultima manifestazione prima della pandemia. E i ventenni alla guida dei mezzi ci sono e non sono tutti dispersi a pensare ad altro. Sono queste le nuove generazioni di agricoltori. Questo è un bel segnale di vitalità del settore».

Gli agricoltori di Busto

«Si regge e si va avanti ma si fa sempre più fatica – ammettono gli agricoltori di Busto Alessandro ed Enrico Airoldi, che portano avanti un’attività di coltivazione di cereali – diciamo che non vogliamo abbandonare, siamo la terza generazione e stringiamo i denti, ma non sappiamo ancora per quanto. Se non si risolve in tempi rapidi questo momento di crisi, con i rincari, la siccità e le materie prime che triplica o o quadruplicano, come i concimi ad esempio, diventerà difficile per molte aziende agricole poter andare avanti. Alcune hanno già chiuso bottega, quelle che resistono vanno aiutate e tutelate». E la loro presenza, con i loro sette trattori, alla Veroncora non è solo la risposta al richiamo della tradizione, ma anche un modo per far vedere che «noi ci siamo, che esistiamo». Con orgoglio.

Le difficoltà del momento

Simone Orsi con Alessandro Airoldi e Federico Filippi

Ma il clima, con la siccità che colpisce da mesi, e i rincari delle materie prime e dei carburanti, sono dei macigni per le aziende del settore primario. «Servono politiche vere, come quelle sull’irrigazione contro la siccità, perché in Lombardia per fortuna l’acqua non manca, e le agevolazioni sul gasolio per i mezzi agricoli» sottolinea Federico Filippi. «Ma lo sapevate che gli agricoltori pagano il gasolio solo 10 centesimi in meno di noi quando andiamo alla pompa di benzina? Io no e sono rimasto scandalizzato» si inserisce Simone Orsi, esponente della Lega di Busto, presidente della commissione bilancio a palazzo Gilardoni, che è stato ospite sul trattore dei fratelli Airoldi per un tratto della sfilata. «Noi mangiamo grazie a loro. L’agricoltura è un settore in cui la Lombardia è la regione numero uno, come per l’industria, e va sostenuto e valorizzato».

L’appello

«O si aiutano economicamente gli agircoltori con sostegni mirati – aggiunge Filippi – oppure strutturalmente per fare in modo che il prodotto arrivi direttamente alla trasformazione e alla distribuzione e all’utente finale senza passaggi intermedi, per valorizzarlo in modo adeguato». E soprattutto remunerarlo il giusto. Perché in alcuni casi, fanno notare i fratelli Airoldi, «i prodotti della terra vengono distrutti prima di arrivare sulle tavole, perché costa troppo raccoglierli, ed è uno scandalo. Ci vorrebbe più chilometro zero invece di far importare qualsiasi cosa dall’estero».

busto arsizio agricoltori veroncora – MALPENSA24