Busto, la Pro Patria divide la maggioranza: i partiti non votano la mozione Sabba

BUSTO ARSIZIO – La mozione «a supporto della Pro Patria» manda in frantumi la maggioranza in commissione sport. Matteo Sabba, primo firmatario del documento a cui hanno aderito i consiglieri della Lista Antonelli (dalla quale si è appena dimessa la Presidente Patrizia Testa) Marco Lanza e Chiara Colombo, insiste su quella che definisce «quasi un’iniziativa culturale», che punta a «rinfocolare» il legame tra il club Tigrotto e la città, ma gli alleati di maggioranza, Lega-Forza Italia-Fratelli d’Italia, presentano un emendamento interamente sostitutivo con lo scopo di allargare le iniziative previste per la Pro Patria anche agli altri sport. E dopo quasi due ore di dibattito, su un tema non proprio centrale per i destini della città, al voto i proponenti si trovano con il sostegno del solo gruppo PRL di Gigi Farioli mentre i gruppi dei partiti di maggioranza si astengono, insieme a BaC.

L’emendamento Lega-FI-FdI

Ad annunciare l’emendamento, nella seduta della commissione presieduta da Orazio Tallarida, è la presidente del consiglio comunale Laura Rogora (Forza Italia): «Pur considerando la Pro Patria un simbolo di Busto, crediamo sia opportuno che si evidenzi che a Busto Arsizio ci sono altre “mille” società sportive, piccole o grandi che siano, a partire dalla Uyba e dalla Futura, e come amministratori non possiamo focalizzare l’attenzione solo sulla Pro Patria». Posizione condivisa dall’assessore allo sport Maurizio Artusa: «Capisco l’intento di Sabba, ma non sono d’accordo su come realizzarlo nei fatti. Il Comune non può creare precedenti, né alibi alle altre società cittadine. E non possiamo lasciare indietro nessuno».

La trincea di Sabba

Matteo Sabba ribattezza la mozione “Tigrotti si diventa“, proprio per chiarire che «non riguarda la Pro Patria come società privata, ma come simbolo e orgoglio bustocco». Che va «oltre i confini di Busto» e che, essendo la prima squadra di calcio della città, è «elemento di identità, non assimilabile agli altri sport». Il consigliere “antonelliano” prova a spiegarlo in tutti i modi, che «non è una mozione per lo sport» e che «non ha alcun intento sminuente nei confronti di nessuno». Tanto da annunciare di aver depositato «un’altra mozione per la promozione degli altri sport», proprio per dare modo di discuterne in un’altra occasione. Ma anche il capogruppo della Lista Antonelli Marco Lanza vede nei colleghi consiglieri una certa «difficoltà a cogliere l’essenza di questa iniziativa, che non mette in dubbio l’importanza delle altre società sportive di cui andiamo fieri».

Le alternative

Ma la maggioranza è ferma sulla sua posizione. «Fosse per me dipingerei la città di biancoblù – sottolinea il capogruppo di Fratelli d’Italia Luca Folegani – ma la questione degli altri sport non sostituisce la Pro Patria, che è un simbolo di Busto, ma dev’essere uno stimolo a fare di più e meglio e ad allargare». Concetto ripreso anche dal capogruppo della Lega Alessandro Albani, che cita Uyba, Pro Patria Ginnastica e le altre eccellenze sportive. Dall’opposizione c’è, da un lato, Gigi Farioli (Popolo Riforme e Libertà) che raccoglie l’assist di Sabba sulla mozione-bis per annunciare che verrà «accantonato un emendamento riferito agli altri sport», mentre arriva una proposta di compromesso da Gianluca Castiglioni (Busto al Centro), che chiede di «allargare» le iniziative proposte «perlomeno alle società che partecipano ai campionati di livello nazionale». Anche l’assessore leghista Paola Reguzzoni interviene, parlando di mozione «nata male» e invitando a virare sul “brand” Pro Patria, «che include anche le eccellenze di ginnastica e scherma, che hanno una storia più antica del calcio». Voto favorevole solo da Lista Antonelli e PRL (con Chiara Colombo che, bacchettata dal presidente Tallarida, rompe il rituale annunciando il “Sì” del consigliere Gigi Farioli che nel frattempo si era assentato), astenuti Lega, FI, FdI e BaC, il Pd non partecipa al voto. Maggioranza divisa e domani sera, 29 giugno, in consiglio ci sarà un altro round di discussione.

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