Patrizia Testa lascia il consiglio di Busto. Incompatibile con la presidenza Pro Patria

Patrizia Testa

BUSTO ARSIZIO – La Presidente della Pro Patria Patrizia Testa ha rassegnato le dimissioni dall’incarico di consigliere comunale. La riacquisizione del 100% del club biancoblù ha fatto scattare di nuovo i “profili di incompatibilità” tra i due ruoli, che erano emersi ad inizio mandato ed erano stati sanati solo con la cessione del 90% delle azioni della società al Consorzio Sgai: inevitabile per la “Presidentissima” il passo indietro, che sancisce la conclusione della sua breve esperienza sui banchi di Palazzo Gilardoni. Al suo posto entrerà in consiglio il primo dei non eletti della Lista civica Antonelli Sindaco, Martino Garavaglia, figlio di Giovanni, per tanti anni fotografo della Pro Patria allo stadio Speroni.

Il comunicato ufficiale

A confermare la decisione è un comunicato ufficiale di Aurora Pro Patria. Che riporta le prime dichiarazioni da “ex” di Patrizia Testa, in cui annuncia la volontà di non lasciare del tutto la politica, seppur fuori dai palazzi: «Colgo l’occasione per ringraziare gli stessi elettori per la fiducia concessami. Mi sono sentita ricoperta di affetto e vicinanza e continuerò a lavorare da esterna al fianco della Lista Civica a cui appartengo. In modo particolare – aggiunge la “Pres” – ringrazio il Sindaco di Busto Arsizio Emanuele Antonelli, il presidente del Consiglio comunale Laura Rogora e il consigliere Orazio Tallarida che, nonostante la tragedia familiare che lo ha colpito, mi è stato di supporto con indicazioni precise e puntuali per la mia esperienza amministrativa. Una volta ratificata l’iscrizione della Pro Patria al prossimo campionato di Serie C sarà mia premura rilasciare dichiarazioni ufficiali».

La parentesi in politica

Un’avventura iniziata a fine agosto, alla vigilia della chiusura delle liste elettorali, con l’annuncio a sorpresa della candidatura a capolista della Lista Antonelli Sindaco, con un video su Facebook girato insieme al primo cittadino e al coordinatore del gruppo Francesco Iadonisi. Proseguita con il successo elettorale: è la più votata della “lista del sindaco” con 309 preferenze, performance che apre alla “Presidentissima” le porte della sala esagonale. Subito protagonista, suo malgrado, con la questione dell’incompatibilità (di Patrizia Testa, ma anche dell’altro consigliere “antonelliano” Matteo Sabba, che era presidente del Distretto del Commercio) che diventa la questione di maggior interesse del nuovo mandato di Antonelli sindaco.

Incompatibilità e cessione

E che si risolve con il parere del segretario generale Domenico D’Apolito, che sancisce l’incompatibilità tra l’incarico di consigliere comunale e quello di Presidente della Pro Patria, legata al possesso di una quota superiore al 25% del club, che vanta con il Comune di Busto Arsizio una convenzione per l’utilizzo dello stadio Speroni. Ma Patrizia si “salva” dalle dimissioni con la cessione del 90% del pacchetto azionario della società biancoblù al Consorzio Sgai, gruppo napoletano attivo nelle pratiche dei superbonus 110%, con oltre un miliardo di euro di contratti per lavori da realizzare.

I guai di Sgai

Il resto è storia: l’arresto del numero uno del Consorzio Roberto Galloro a pochi giorni dall’operazione, la presentazione dei nuovi “padroni” della Pro in sala consiliare che salta all’ultimo momento, i dubbi dei tifosi sulla nuova proprietà che mette al vertice del club un proprio dipendente, Domenico Citarella, che diventa inconsapevole parafulmine di fronte ai guai di un Consorzio che finisce nella bufera per via di un’inchiesta giudiziaria che porta al sequestro di milioni di euro. Fino alle estenuanti trattative per la “rivendita” e al colpo di scena finale del ritorno in sella di Patrizia Testa. Con il 100% della Pro Patria di nuovo sulle spalle, e la questione dell’incompatibilità che torna, inevitabilmente, a riproporsi.

Le dimissioni

In casa Lista Antonelli si fa melina, con la richiesta di un nuovo parere al segretario generale per verificare se il fatto di essere già consigliere comunale e non può consigliere eletta potesse rappresentare un cambio di prospettiva rispetto alla situazione che si era posta a ottobre, con la speranza di poter mantenere l’incarico di consigliere, magari solo astenendosi dalle votazioni che riguardano il club di via Cà Bianca. Ma la risposta da Palazzo Gilardoni è negativa, così a Patrizia Testa non resta altra via che chiudere anzitempo la sua parentesi politica per tornare ad occuparsi a tempo pieno di Pro Patria (oltre che dei suoi affari immobiliari e di cavalli). Al suo posto entrerà un altro cuore tigrotto: il primo dei non eletti della Lista Antonelli è infatti Martino Garavaglia, figlio del mitico Giovanni, per tutti “Giogara”, per tanti anni fotografo della Pro Patria nella gestione Testa.

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