Testa chiede scusa per il pasticcio Pro Patria. E attacca Fontana: «Preferisce Varese»

Da sinistra la neo vicepresidente Stefania Salmerigo, Artusa, Testa e lo sponsor Sara Tosi

BUSTO ARSIZIO – «Chiedo scusa. E’ stato un errore. Mi sono fidata delle persone sbagliate, ma avevo ottime referenze sul consorzio Sgai e Roberto Galloro. E’ stato l’addetto stampa del Napoli a darmi le garanzie su queste persone. Ho sbagliato. In buona fede. Ora voltiamo pagina e dimentichiamo questo brutto periodo. La Pro Patria, la mia Pro Patria, non l’ho mai abbandonata».

Ancora una volta Patrizia Testa spiazza tutti. E poi per non smentire la sua indole di donna orgogliosa, battagliera e senza peli sulla lingua, attacca. Niente popodimeno che il governatore della Lombardia. E lo fa sui campi di calcio: «Sulla questione – dice – io e il sindaco Emanuele Antonelli avevamo un appuntamento in Regione proprio settimana scorsa. Ma Fontana l’ha fatto saltare per la seconda volta. E Antonelli è incazzato nero poiché ha dovuto fare promesse sulla base di altre promesse fatte a lui e che non state mantenute. Poi se Fontana rimbalza chi ha questi problemi e dà la priorità a Varese…».

Conferenza, salamelecchi e scuse

La presidente convoca una conferenza stampa per segnare l’anno zero dopo il periodo buio di Sgai. Il numero uno tigrotto incassa i salamelecchi di un assessore allo Sport, Maurizio Artusa, che però dribbla sui campi da calcio realizzati nel parcheggio («Io non c’ero», dice), e spiazza tutti. Com’è nelle corde di questa donna capace ogni volta di sorprendere: si veda la candidatura nelle lista di Antonelli, la cessione della Pro ai napoletani di Sgai, ma anche la riacquisizione della società, con un blitz solitario che ha lasciato di stucco la cordata bustocca. E oggi (martedì 28 giugno) l’ultimo, ma solo in ordine di tempo, colpo di teatro: le scuse nella pubblica piazza. Mica roba da poco. Ma soprattutto mica roba da tutti.

Ripartenza. Dallo stesso punto in cui si è lasciato

Le scuse di Patrizia Testa aiutano certamente a voltare pagina e a far dimenticare in fretta il “pacco napoletano”. Ma resta sul tavolo una questione, tutta da chiarire. Anzi tutta da vedere. La presidente, infatti, riparte dalla conferenza fatta 8 mesi con il presidente Citarella, nominato da Sgai. Certo è meno dura nei confronti degli imprenditori bustocchi, ma la sostanza non cambia. «Ho sbagliato, abbiamo rischiato un incidente mortale per la Pro Patria, l’ho ripresa e messa in mani sicure e credo di non avere più nulla da dimostrare ai bustocchi. Ora è Busto a non avere più alibi e la città non può più tirarsi indietro. Qui c’è un presidente che non recita, che non fa promesse a vanvera». Insomma “da Citarella a oggi cos’è cambiato? E se Busto, ancora una volta, per l’ennesima volta, non risponde che fa?”, chiediamo a Patrizia Testa. Che risponde;: «Io sono tornata per un sogno». Speriamo, perché i tigrotti, l’incubo hanno appena finito di viverlo.