Lampioni di Richino, a Busto le minoranze chiedono chiarezza: «Caso sottovalutato»

BUSTO ARSIZIO – Lampioni di Richino Castiglioni, l’opposizione chiede chiarimenti. E attacca l’amministrazione, per quella che viene definita una «inammissibile sottovalutazione». Nell’interrogazione, promossa Emanuele Fiore per il gruppo Popolo, Riforme e Libertà e condivisa da tutti i gruppi di minoranza, «il Comune avrebbe potuto e dovuto comprendere il valore estetico e storico dei lampioni molto prima che la Soprintendenza intervenisse».

I due pareri

Le opposizioni di Busto chiedono chiarezza sul caso dei lampioni di Richino, rimpiazzati con quelli “modello Ikea” prima che arrivasse un parere della Soprintendenza che rinnegava l’autorizzazione inizialmente concessa. Il gruppo PRL e gli altri in particolare vogliono conoscere «i contenuti della relazione che il Comune aveva mandato alla Soprintendenza in occasione dell’avvio dell’operazione di rinnovo dell’illuminazione», ma anche «il contenuto della lettera con la quale la Soprintendenza autorizzava il Comune alla sostituzione dei lampioni», per capire come mai si sia arrivati al «parziale annullamento» dell’autorizzazione.

Le domande

Al sindaco e alla giunta viene chiesto inoltre se negli uffici vi siano «competenze adeguate» ai compiti di tutela del patrimonio comunale, ma soprattutto «se la Giunta non ritenga, in omaggio ad un principio di conservazione dei beni storici più significativi del Centro, ed in una logica di autotutela, scegliere la soluzione di ripristinare nel loro contesto i lampioni dell’architetto Richino Castiglioni», rispetto all’ipotesi, ventilata dal sindaco Antonelli, «di ricorrere in giudizio contro la Soprintendenza regionale». Anche in considerazione del fatto che «rimettere al loro posto i lampioni avrà un costo a carico della comunità ed allo stesso modo avrebbe un costo condurre un eventuale contenzioso con la Soprintendenza».

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