L’assessore regionale sta con Bianchi: «Gli uffici comunali nell’ex caserma»

Matteo Bianchi Stefano Bruno Galli

VARESE Stefano Bruno Galli, assessore regionale all’Autonomia e alla Cultura porta bene a Matteo Bianchi: «Mi ha sostenuto per due campagne elettorali a Morazzone e ho sempre vinto. Quindi…». E ha portato a Varese, dove oggi (giovedì 23 settembre) è passato proprio per sostenere la candidatura di Bianchi, anche l’impegno a «rilanciare la cultura di questa città che ha un grande potenziale, ma che ho trovato un po’ seduta» e una serie di rassicurazioni rispetto all’autonomia di Regione Lombardia. Argomento che sembra essere uscito dai radar leghisti, almeno nel dibattito politico quotidiano, «ma che – rassicura l’assessore – oltre che vivo nelle sedi istituzionali, stiamo portando avanti. Anzi, da qualche settimana, in tal senso, abbiamo intensificato i rapporti proprio con Regione Veneto».

L’assessore Galli: «Bianchi ha ragione su Palazzo Estense»

E’ la Cultura l’argomento forte dell’incontro organizzato nella sede della Lega di piazza del Podestà. E l’assessore non si tira indietro. Parla della vision culturale turistica di Palazzo Estense e che Bianchi ha messo in campo, del fatto che oggi  più di ieri, una città come Varese avrebbe bisogno di un teatro in più e non di un palcoscenico in meno (riferimento all’Apollonio senza citare l’Apollonio) e del futuro dell’ex Caserma Garibaldi. «Ha ragione Matteo Bianchi quando dice di spostare gli uffici amministrativi da Palazzo Estense all’ex caserma Garibaldi. In questo modo si potrebbe davvero valorizzare la bellezza di Palazzo Estense. E senza mettere in discussione, per quanto riguarda l’ex Caserma, gli spazi da destinare all’Archivio del Moderno».

E qui l’assessore regionale pone un dubbio: «L’importante patrimonio dell’Archivio del Moderno dovrebbe arrivare a Varese entro il 2022. Oggi entrando in città e vedendo lo stato del cantiere ho qualche dubbio sul fatto che quella scadenza venga rispettata. Insomma credo che la Cultura debba essere gestita in altro modo». E sulle modalità di gestione del patrimonio culturale varesino Galli mette sul tavolo una seconda critica all’amministrazione di centrosinistra: «Il Sacro Monte, patrimonio Unesco dal valore inestimabile. Eppure ogni volta che con Regione abbiamo provato a ragionare con l’attuale amministrazione sulle possibilità di valorizzazione abbiamo sempre trovato le porte chiuse. Sono convinto che dal 4 ottobre, ovvero quando Matteo Bianchi sarà sindaco, si potrà davvero aprire un’interlocuzione per il rilancio di tutto il patrimonio culturale di Varese».

La stoccata sull’Apollonio

Stefano Bruno Galli poi parte dalla necessità di creare più occasioni culturali in questo momento post pandemico per arrivare a tirare la stoccata sull’Apollonio e sulla scelta di sacrificarlo per il Politeama. «Noi usciamo da una stagione pandemica che è durata un anno e mezzo e che deve essere ancora superata del tutto. Siamo rimasti chiusi in casa, abbiamo dovuto tagliare le relazioni sociali. Questo ha innescato derive disgregative della società. La gente da tempo non sta insieme in un cinema, in una biblioteca, in un museo o in un teatro. Oggi quindi bisogna ricostruire il senso di comunità e il piacere di stare insieme e la cultura può essere un’occasione per la ricostruzione sociale. Quindi se pensiamo di abbattere un teatro significa che non si è capito nulla. Forse bisogna fare un teatro in più non uno in meno. Anche perché attraverso la cultura si costruisce l’identità di un territorio».

E’ anche una questione di scaramanzia

Riavvolgiamo il nostro dell’incontro e torniamo all’inizio. Al momento in cui Matteo Bianchi ha svelato il motivo di colore dell’incontro con l’assessore. «Stefano Bruno Galli è sempre venuto a Morazzone per sostenere le mie due campagne elettorali da candidato sindaco. E ho sempre vinto. Sono convinto che anche questa volta sarà così. Possiamo dire che insieme facciamo un binomio vincente».

Insomma è anche una questione di scaramanzia. Ma non solo. «Con l’assessore siamo stati ai Giardini Estensi e abbiamo parlato del mio progetto di rilancio del palazzo municipale, che deve recuperare tutto il suo valore storico e architettonico ed essere aperto alla città e ai visitatori. E dell’ipotesi di trasferire gli uffici comunali nell’ex caserma Garibaldi. Tema che ha mandato in fibrillazione il sindaco Galimberti. Il quale ha avuto una reazione piccata e ha lanciato accuse infondate di danno erariale. Oltre ad aver utilizzato in maniera strumentale la carta intestata del Comune per affrontare questioni da campagna elettorale. Una scorrettezza di basso profilo. Inoltre abbiamo visitato la mostra di Frattini e incontrato gli organizzatori della Week design. Questo per dare un segnale di quanto per noi la Cultura, legata all’argomento del Turismo, sia un aspetto fondamentale».

In chiusura il punto sull’autonomia

Non era in agenda, ma con l’assessore è stato affrontato il tema dell’autonomia. Argomento che sembra “congelato” negli ambienti leghisti. Anzi, passato in secondo piano rispetto al percorso del partito nazionale. Sensazione smentita dall’assessore: «Quella dell’autonomia non è una battaglia passata di moda. Anzi stiamo per riaprire la trattativa con il governo centrale dopo che con il Conte bis e con il ministro Boccia tutto si era fermato. Nelle ultime settimane siamo tornati a dialogare sul tema anche con gli assessori del Veneto perché è una battaglia comune per aver più risorse per la Lombardia, ma anche per tutte le altre regioni». E infine: «Chiediamo anche competenze amministrative e di programmazione. Le competenze legislative le gestiamo già noi. Quelle amministrative le decentreremo agli enti locali. I Comuni di oggi saranno diversi rispetto a quelli del domani, quando avranno più competenze amministrative».

Bianchi ha sottolineato che «i valori della Lega che portiamo avanti sul territorio sono la famiglia, la centralità della famiglia, il valore dell’impresa e le autonomie locali. E questo è ciò che ci contraddistingue dal centrosinistra e dai Cinque stelle. E nel 2023 (alle elezioni politiche ndr) potremo anche liberarci del fardello dei Cinque stelle e potremo concludere finalmente il percorso, visto che i grillini sono il partito più centralista nel panorama politico».