Il braccio cibernetico di Lego costruito da Greta, piccolo genio di Fagnano

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FAGNANO OLONA – Chi l’ha detto che i Lego sono solo un gioco? Sì, certo lo sono, ma possono essere anche molto di più. Provare per credere. Lo sa bene la giovanissima Greta Galli. Mattoncini che passione. La 16enne di Fagnano Olona, proprio utilizzando gli intramontabili Lego ha realizzato un vero e proprio braccio cibernetico. Ingegno, fantasia e soprattutto una spiccata capacità creativa, insomma, per la studentessa della provincia di Varese.

Greta Galli, appena 16 anni

«Fin da piccola mi sono sempre divertita a giocare e creare con i classici e tradizionali mattoncini – racconta la stessa Greta – e quando ho scoperto “Mindstorms” (Lego robotico), ho trovato l’unione delle mie più grandi passioni, appunto la robotica e i Lego. Da qui ho cominciato a dare vita ad alcune costruzioni: inizialmente, macchinine, ragni, chitarre, serpenti, ecc… anche se dentro di me avevo il sogno di realizzare un arto». Un desiderio, dunque, che, alla fine, è diventato realtà. «Subito, pertanto, mi sono messa al lavoro – continua la 16enne – Ci tengo a precisare che si tratta di una creazione di fantasia, frutto della mia invenzione e interamente fatta di pezzi Lego (250 in totale). Sull’attività vera e propria, poi, ho impiegato all’incirca tre ore per quanto concerne la parte meccanica, 36, invece, tra meccanina e programmazione».

Tre sensori per muovere le dita

Un progetto, dunque, che partendo dal gioco, può essere trasferito in parallelo nella realtà. «Il braccio potrebbe benissimo servire, ad esempio, ad una persona che ha difficoltà nel prendere gli oggetti – conclude – Nello specifico, infatti, l’arto ha tre sensori: uno di pressione, che appena viene premuto permette di chiudere due dita e una volta rilasciato le riapre, mentre gli altri, di colore, emettono una luce che a contatto con il dito viene visto rosso per i vasi sanguigni, perciò quando percepisce proprio il colore rosso fa muovere le restanti dita. Devo ammettere che a prodotto finito, la soddisfazione è stata grande, anche se vorrei aggiungere ulteriori tasselli; più precisamente, mi piacerebbe inserire un sensore direttamente sul braccio che, in base ai nervi o agli impulsi che si danno, mette in azione le dita senza utilizzare i rilevatori che ci sono in questo momento. Ci sto ragionando e un passo alla volta ci arriverò».

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