L’inquinamento sulla Saronnese? A Rescaldina non esiste. Parola dell’Arpa

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RESCALDINA – Nessuna “criticità” nell’aria lungo la Saronnese nel tratto che attraversa Rescaldina. È la lapidaria conclusione della relazione redatta da Arpa Lombardia dopo la campagna di monitoraggio della qualità dell’aria lungo l’asse della Sp 527 compiuta l’anno scorso mediante l’installazione di un laboratorio mobile nel parcheggio del campo sportivo di via Roma (nella foto sotto) su richiesta del Comune. La campagna doveva dare risposte sugli effetti delle recenti nuove aperture di strutture commerciali di notevole attrattività lungo la strada, a Rescaldina e nei comuni vicini, cui si aggiungono le previsioni di nuove attività di vendita nell’ex centro commerciale Auchan.

La campagna dell’Azienda regionale per la protezione ambientale è stata suddivisa in due periodi: dal 5 maggio al 7 giugno e dal 15 ottobre al 23 novembre 2021. I risultati, trasmessi al Comune di Rescaldina  lo scorso 21 giugno, sono stati divulgati dall’amministrazione comunale solo oggi, lunedì 29 agosto.

«Nessuna criticità specifica»

Come si legge nella relazione finale, «la valutazione congiunta di tutti gli inquinanti monitorati non ha evidenziato specifiche criticità per l’area monitorata, ma un comportamento tipico di un sito urbano interessato da pressioni emissive dovute ad attività antropiche, quali in particolare traffico veicolare e riscaldamento domestico. La situazione osservata dipende, in generale, dalle emissioni diffuse su tutta l’area circostante e mediata dalle condizioni meteorologiche e dalla fotochimica dell’atmosfera». Tradotto in parole semplici: è tutto a posto.

In base ai dati raccolti dall’Arpa e illustrati in un’ottantina di pagine, nessun inquinante supera i limiti di legge. Ad esempio, per il monossido di carbonio (Co) le concentrazioni sono risultate «molto basse e prossime al limite di rilevabilità strumentale». Per l’ozono troposferico (O3) durante il periodo estivo le concentrazioni sono state «complessivamente in linea con quelle registrate su tutta la Rrqa (la Rete regionale di monitoraggio della qualità dell’aria, nda). Le concentrazioni del periodo invernale si sono posizionate mediamente nella fascia compresa tra la mediana e il valore minimo, come tipicamente accade per postazioni sottoposte ad emissioni di traffico. Durante le due campagne di misura non sono stati registrati superamenti delle soglie di informazione e di allarme. Non ci sono differenze statisticamente significative rispetto ai valori registrati nelle stazioni prese a confronto».

Inquinanti in linea col resto della regione

Ancora, per quanto riguarda Il biossido di azoto (No2) la stima della media annuale ha fornito un valore inferiore al limite di legge. Tuttavia, «le concentrazioni misurate nel periodo invernale si sono posizionate quasi sempre al di sopra del 90° percentile».

Per quanto riguarda il Pm10, l’analisi dei dati raccolti ha evidenziato «concentrazioni non significative per entrambe le campagne, con valori in linea rispetto a quelli registrati dalla Rrqa lombarda. I valori ottenuti risultano non differenti rispetto a quelli di stazioni urbane della Rrqa. In ogni caso, per alcune decine di giorni (su questo punto la relazione è tutt’altro che chiara) è stato superato il valore limite. Le valutazioni fatte per il Pm10 «possono essere estese in linea generale anche al Pm2.5: le concentrazioni rilevate a Rescaldina sono rientrate nella variabilità regionale presentando le medesime criticità di tutta la pianura padana lombarda».

Anche il benzene è stato stimato rispettare il limite annuale, come del resto accade da anni in tutta la regione. Infine, per quanto riguarda il Black carbon, le misure sono state effettuate nella sola stagione invernale, comunque la più significativa per questo parametro, e l’analisi dei dati raccolti ha evidenziato «un buon accordo con i parametri tipici da traffico». Quindi: avanti con i centri commerciali a gogò.

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