Al Maga Duemilalibri saluta con la “Notte fonda” di Paolo Bonolis e Gianluigi Nuzzi

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Da sinistra: Luigi Mascheroni, Marta Cagnola, Paolo Bonolis, Claudia Mazzetti e Andrea Cassani

GALLARATE – «In vari modi, è quello che continuo a ripetere ai miei figli: coltivate i sogni, che vengono da voi, e diffidate delle illusioni, che vengono da altri». È stato questo il messaggio finale che Paolo Bonolis ha lasciato nella serata di oggi, domenica 16 ottobre, al pubblico di una Sala Arazzi gremita dove, dialogando con Marta Cagnola, ha raccontato la sua ultima fatica “Notte Fonda”, in cui mette in guardia sui pericoli di disumanizzazione portati dai cambiamenti tecnologici. Si è così concluso il festival Duemilalibri al Maga di Gallarate, che nella giornata finale ha inoltre ospitato la presentazione nel pomeriggio di “I predatori (tra noi) – Sangue, soldi e sesso: l’Italia della cronaca nera” di Gianluigi Nuzzi, conduttore della trasmissione Quarto Grado.

Ricerca sull’ornitorinco

«A scuola dovevamo fare la ricerca sull’ornitorinco: mentre faticavi, ritagliando le immagini e scrivendo, però apprendevi. Ora, facendo copiaincolla, ti garantisco che l’ornitorinco non lo saprai mai. E l’attesa dà un sapore formidabile a quello che verrà dopo. Quanto ci abbiamo messo a toccare una ragazza? L’ho avuta poi nella memoria per tre anni. Come l’ornitorinco: talvolta li confusi e non fu piacevole».
“Notte fonda” è il racconto della passeggiata di una coppia di genitori: «Attraverso la forma del dialogo – ha spiegato Bonolis – ho potuto affrontare diversi argomenti che avevo a cuore. In particolare il padre tenta di riavvicinarsi al figlio adolescente, assorbito dalla tecnologia portatile.
La mia proposta di legge è di consentire l’uso degli smartphone solo dai 16 anni in poi: sono come una droga, sembra che abbiamo subito tutto a disposizione, ma è solo un’altra illusione. Non bisogna delegare la propria vita alle macchine: non facendo uso della memoria, eliminando le relazioni interpersonali e anche non faticando o non annoiandoci, rischiamo di perdere quelle capacità sviluppate in milioni di anni che ci rendono umani».

Da Bim Bum Bam a “Commediasexi”

L’incontro con il popolare conduttore è stata l’occasione per toccare innumerevoli temi, a partire dalle innovazioni di Bim Bum Bam: «I bambini sono meravigliosamente cattivi e si divertivano tantissimo quando con Uan mi mettevo a schiacciare i Puffi, facendone sterminio. Ma capivano tutto: a un certo punto mi sono preso questa libertà, io e Giancarlo Muratori abbiamo provato a scrivere le nostre puntante, facendolo in altro modo rispetto alla tv dei ragazzi che c’era allora».
Nel libro la camminata notturna per Roma giunge alla cupola di san Pietro: «Vedo la costruzione, nei secoli, di un potere politico e temporale spropositato rispetto al messaggio iniziale», ha raccontato Bonolis del suo rapporto con la religione. «Sono agnostico ma non capisco qualcosa che chieda una gerarchia per potermi rapportare direttamente con Lui. Una volta ho incontrato Papa Francesco e gli ho parlato di questa mia assenza di fede; non mi ha però dato torto».
“Notte fonda” si presta anche a diventare una pièce teatrale: «Nei protagonisti mentre lei è come se fosse l’avvocatura del diavolo, l’altro sarei io. Ma non voglio salire sul palco, è giusto che ognuno eserciti la sua arte. Mi è bastato l’unico film che ho interpretato “Commediasexi”; Alatri era riuscito a convincermi. Un incubo, bisognava svegliarsi alle cinque di mattina per le riprese. A quell’ora non riconosco neanche i miei figli: li schiaffeggio, penso che siano dei ladri. Chi vorrei vedere al mio posto? Una cosa semplice: Tom Hanks. E anche Sigourney Weaver non sarebbe male».

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La crescita dei “predatori”, un nuovo fenomeno sociale

Ciò che ha spinto Nuzzi a scrivere il suo nuovo libro è stata l’esigenza di testimoniare «qualcosa di non approfondito, un nuovo fenomeno sociale». Sotto la lente sono casi come quelli di Antonio Di Fazio, Alberto Genovese o Omar Confalonieri in cui «la sopraffazione per il piacere sessuale non viene più compiuta servendosi di coltello o una pistola, ma attraverso il sorriso e sostanze come la chetamina. Genovese dice “Basta, non fare capricci”, e ne somministra altra alla sua vittima quando lei gli chiede di smettere. “Basta, mi sento stuprata”: sentire una frase così dalla mia partner mi gelerebbe il sangue. Spesso i casi di violenza di genere vedono solo le donne a parlarne ad altre donne: ma è un problema di tutti, una questione sociale. E questi sono “maschi”, non uomini».
Dialogando con il collega Stefano Zurlo Nuzzi ha individuato alcune caratteristiche ricorrenti dei “predatori” «scarsa accettazione di sé stessi o del proprio status e cattivo rapporto con il denaro, per cui millantano. Non agiscono come aggressori, ma come ragni che tessono una tela. Oltre alla generosità impropria che dimostrano per il tipo di rapporto che si è instaurato con loro, li accomuna il forte narcisismo». Un fenomeno in crescita che «può riguardare tutti, a volte il basta il caso. Ed è evitabile. La giustizia italiana può essere molto lenta: nel caso Di Fazio è arrivata solo molto dopo le dodici denunce della moglie, che non era stata creduta riguardo ai suoi comportamenti».

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Stefano Zurlo e Gianluigi Nuzzi

Duemilalibri 2022: proposte trasversali e altro gradimento

La giornata finale di Duemilalibri ha visto anche la presentazione dei finalisti del Premio Chiara, vinto da Antonio Pascale con “La foglia di fico”.
«Sono soddisfatta per l’interesse che il festival è riuscito a raccogliere – questo il bilancio di Claudia Mazzetti, assessore alla Cultura – e in particolare per gli incontri con gli autori che siamo riusciti a realizzare, veramente trasversali. In particolare è stato bellissimo quello dedicato all’Ucraina con Lorenzo Cremonesi e Fausto Biloslavo; senza dimenticare Aldo Cazzullo, la lectio magistralis di Vittorio Sgarbi su Canova, e i giallisti Marco Vichi, Jacopo De Michelis e Gianni Biondillo che con il loro sguardo sulle città da Milano a Firenze hanno mostrato come è cambiata la territorialità. Un’energia che è arrivata fino alla sera di oggi, come dimostrato dall’appuntamento con Paolo Bonolis; il valore aggiunto sono stati i giornalisti che hanno moderato le interviste, hanno svolto un lavoro egregio».
Obiettivo centrato anche per il sindaco Andrea Cassani: «Tantissimo pubblico e alto gradimento per gli eventi: faccio i complimenti a Mazzetti, che ha svecchiato il format riportando in auge una storica rassegna letteraria. L’anno prossimo continueremo nel solco di questa edizione, il grazie va anche al suo curatore Luigi Mascheroni».

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