Uiltrasporti: «Non c’è futuro per la nuova Alitalia senza Malpensa»

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MALPENSA – «La Lombardia assieme alla città di Milano devono essere parte attiva nel processo di costituzione e sviluppo della nuova compagnia di riferimento nazionale». Lo ha detto molto chiaramente la delegazione Uiltrasporti presente ieri 29 aprile in videoconferenza all’Audizione dedicata ad Alitalia in Commissione Trasporti di Regione Lombardia. Secondo il sindacato, Malpensa non può rimanere ai margini del progetto di Ita.

Il cargo di Malpensa

Uiltrasporti parte da un dato di fatto, ovvero che Milano e la Lombardia sono il fulcro del sistema industriale nazionale. «Conseguentemente questo sistema necessita di una compagnia aerea in grado di garantire altissimi standard qualitativi adatti al traffico Business che da sempre caratterizza lo scalo di Linate sui collegamenti nazionali ed europei, quello di Malpensa su quelli intercontinentali, principalmente verso il Nord America. A tal proposito giova a tutti ricordare l’importanza del traffico cargo sullo scalo di Malpensa che ancora oggi troppo timidamente viene menzionato dagli amministratori di Ita».
Milano oltretutto rimane oggi, auspicando in una ripartenza in tempi brevi, centro nodale di alcune tra le più importanti manifestazioni fieristiche di rilevanza mondiale, come la Settimana della Moda, il Salone del Mobile e del Design, l’Eicma. «Questi importanti impegni necessitano quindi di una compagnia di riferimento».

In mano agli stranieri

Negli ultimi anni Malpensa e Linate si sono rinnovati, offrendo ai passeggeri due aeroporti che possono essere considerati i fiori all’occhiello del sistema trasporto aereo nazionale. «Rinnovamento – sottolinea la Uilt – che è stato fatto attraverso l’investimento di ingenti soldi pubblici che non possono e non devono finire nelle mani di aziende straniere che non hanno alcun interesse nello sviluppo del Sistema Paese, avendo come unico scopo quello di fare cassa e generare utili sempre più spesso a discapito dei lavoratori stessi. Capitale quindi esportato all’ estero e non immesso nuovamente in circolo per la crescita territoriale. Non possiamo permettere questi atteggiamenti».

Posti di lavoro

Infine,  «ma è il punto più importante per noi», la ricaduta sociale delle migliaia di famiglie che risiedono in Regione Lombardia e che nel loro nucleo hanno un dipendente di Alitalia o di una delle aziende terze che lavorano per conto dell’ex compagnia di bandiera. «In caso di un non coinvolgimento della Regione e del Comune di Milano si rischia la perdita di moltissimi posti di lavoro con una ricaduta sociale non sostenibile», avverte la Uilt. Che conclude: «Più sarà ben strutturata la nascente compagnia nazionale e più possibilità avremo di far riassorbire quei lavoratori che oggi stanno già perdendo il loro posto di lavoro. Ricordiamo i 1500 di Air Italy e i 200 di Ernest che più volte hanno manifestato il loro disagio lavorativo sotto la sede della Regione Lombardia».

Alitalia, dopo il clamoroso addio ora a Malpensa effettua soli voli cargo

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