La mostra di Guttuso al Castello di Masnago saluta con un visita guidata

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VARESE – Domani, domenica 19 febbraio, si chiude la mostra “I tempi della pittura – Cronografia di alcune opere di Renato Guttuso dipinte a Velate: l’archivio di Nino Marcobi”, a cura di Fabio Carapezza Guttuso e Serena Contini. Per l’occasione, alla presenza dell’assessore alla Cultura Enzo Laforgia, la curatrice Serena Contini a partire dalle 15.30 sarà a disposizione del pubblico per una visita guidata all’esposizione con cui il Comune di Varese, dopo la prima grande mostra del 2019, ha voluto far conoscere ulteriori aspetti di Renato Guttuso come uomo e pittore, svelando per la prima volta le fasi di idealizzazione e realizzazione di alcune sue importanti opere grazie all’archivio di Nino Marcobi, amico e uomo di fiducia del maestro nel suo studio di Velate.

L’ultima pubblicazione curata da Fabio Carapezza Guttuso

Inaugurata lo scorso 17 giugno, la mostra è corredata da un catalogo, edito da Nem, che, con un ricco apparato documentario e fotografico, permette di conoscere e approfondire in maniera inedita l’agire umano e artistico di Renato Guttuso e le opere e i documenti esposti nelle sale del Castello di Masnago. Si tratta, tra l’altro, dell’ultima pubblicazione curata da Fabio Carapezza Guttuso, curatore della mostra e responsabile degli Archivi Guttuso, scomparso lo scorso mese di ottobre a Roma.
L’esposizione ha suscitato grande interesse in città e provincia, tanto che la durata, inizialmente prevista sino al 20 novembre, è stata prorogata fino al 19 febbraio. Tantissimi gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado che in questi mesi hanno aderito al programma di visite accompagnate con la modalità didattica dell’alternanza scuola-lavoro.

Rileggere un importante testimone dell’arte del ‘900

«Dopo due anni dalla mostra “Renato Guttuso a Varese – Opere della Fondazione Pellin”, con cui il Comune di Varese ha celebrato il maestro di Bagheria in occasione del decimo anniversario della scomparsa di Francesco Pellin, con questa – ha dichiarato Laforgiaabbiamo voluto dare seguito all’impegno dell’amministrazione nella rilettura della figura dell’importante testimone dell’arte del Novecento, nel solco della collaborazione già avviata con gli Archivi Guttuso. Un impegno che non si conclude con la chiusura ma proseguirà con ulteriori percorsi di ricerca e di studio, volti a esplorare la relazione del grande artista siciliano con il nostro territorio, in connessione anche ad altre esperienze artistiche legate alla nostra città».

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