Materiali di scarto, a Varese una piattaforma online per domanda e offerta

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GALLARATE – Una piattaforma online, sviluppata dal progetto europeo Life M3P portato avanti da Unione Industriali e CentroCot, farà incontrare domanda e offerta di materiali di scarto. L’economia circolare ispira l’industria varesina: come testimoniano gli esempi di Holcim, Mazzucchelli 1849 e Vibram, si tratta di un fenomeno sempre più diffuso anche sul territorio. È stato analizzato in “L’economia circolare che ispira: come nascono nuovi prodotti e processi industriali”, workshop organizzato a Gallarate oggi, venerdì 22 marzo, dall’Unione degli Industriali della Provincia di Varese, insieme al Centro Tessile Cotoniero di Busto Arsizio (CentroCot) e a Material ConneXion Italia.

Non sprecare nulla

Non sprecare nulla. È questo l’obiettivo del progetto Life M3P, finanziato nell’ambito del programma dell’Unione Europea Life – Resource Efficiency, che mira a un sistema di valorizzazione degli scarti industriali e coinvolge partner provenienti da Italia (Lombardia), Belgio (Fiandre), Grecia (Macedonia Occidentale) e Spagna (Asturie). Punta a promuovere il miglioramento della gestione dei rifiuti nei distretti industriali, favorendone il riutilizzo nelle imprese e riducendo i fabbisogni di trattamento, deposito e trasporto, nonché il conseguente impatto economico e ambientale. Varese è protagonista dell’iniziativa grazie alla partecipazione, in qualità di partner, dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese e, in qualità di capofila, del CentroCot.
Marco De Battista, coordinatore delle Aree economiche dell’Univa, ha dichiarato: «Dopo due anni di lavoro siamo ormai pronti a condividere i risultati raggiunti nello sviluppo di una piattaforma online per la catalogazione degli scarti industriali e delle tecnologie innovative per il riciclo. Uno strumento web che fa incontrare offerta e domanda di materiali di scarto». Fino a oggi ne sono stati censiti e caricati più di novecento.
«È un luogo digitale dove gli scarti incontrano anche le tecnologie. Tra i problemi di dare loro una seconda vita c’è il fatto che le opportunità offerte dai nuovi brevetti, come lo sviluppo di nuove conoscenze aziendali e i processi di trasferimento tecnologico, non sono conosciuti da chi li produce e li gestisce. L’obiettivo è avvicinare questi due mondi, creando un punto di incontro di tecnologie, scarti e persone, per andare oltre le esperienze delle singole aziende», ha aggiunto Claudio Brugnoni di CentroCot.

Economia circolare e visione d’insieme

Holcim, presente in provincia di Varese con l’insediamento di Ternate, è una delle sempre più numerose aziende del territorio che hanno deciso di implementare i principi dell’economia circolare all’interno dei propri cicli produttivi. L’idea, illustrata da Luca Danuvola, è usare i propri scarti industriali, o quelli di altre imprese, come materia prima da riutilizzare per dar vita a nuovi prodotti, con precisi e concreti vantaggi per l’ambiente e le comunità locali: «La produzione di cemento contribuisce a chiudere il ciclo dell’economia circolare e produce sviluppo sostenibile. La tecnologia del co-processing consente infatti di recuperare non solo energia, ma anche materia dai rifiuti attraverso il processo produttivo del cemento, che ha come risultato finale la totale assenza di scarti alla fine. Il partner di cui si avvale Holcim per applicare i principi di circolarità e aumentare la sostenibilità del proprio processo produttivo è Geocycle Italia, appartenente al gruppo al 100%. Attiva da oltre trent’anni nella gestione sostenibile e responsabile dei rifiuti, è stata tra i pionieri dell’implementazione dei principi della circular economy». Le iniziative delle singole imprese sul fronte dell’economia circolare si stanno ormai diffondendo anche in provincia di Varese. Ora è necessaria una visione d’insieme, una strategia territoriale.

La connessione con il mondo del design

Marco Guazzoni della Vibram di Albizzate ha spiegato: «Noi nasciamo dalla montagna e produciamo suole in gomma ad alte performance, la sostenibilità è nel nostro dna. Da anni, per quanto riguarda l’economia circolare, studiamo come riutilizzare gli scarti industriali di altre imprese e quelli prodotti dai nostri stessi stabilimenti. Nella piattaforma M3P abbiamo trovato un partner ottimo per investigare le possibilità di design, di prodotti e di materie per migliorare la virtuosità dei nostri scarti».
Come testimoniato da Marco Santero, anche la Mazzucchelli 1849 di Castiglione Olona è fortemente impegnata sul fronte del riutilizzo: «L’economia circolare si concretizza nella nostra azienda con l’acetato di cellulosa, un materiale plastico di origine naturale, che può essere riutilizzato per la produzione di occhiali oppure, a livelli di granulato, in applicazioni minori come piedini delle sedie o punte degli ombrelli. Siamo comunque sempre alla ricerca di nuove strade».
Che possono essere le intuizioni di giovani designer. Life M3P sta lavorando anche su questo attraverso Material ConneXion Italia, un altro partner italiano del progetto. Come ha sottolineato Veronica Sarbach, «ha fatto da connettore tra mondo del design e realtà manifatturiera, coinvolgendo istituti milanesi come il Politecnico, per far sviluppare dagli studenti nuovi concept, utilizzando gli scarti industriali messi a disposizione delle imprese. Finora abbiamo raccolto un numero vasto di idee. I materiali erano molto diversi e ciò che ne è emerso spazia dal pannello decorativo di una parete alle lampade, passando per le borse realizzate in gomma».

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