Candiani dopo l’aggressione: «Non sono riuscito a rimanere indifferente davanti a individui spregiudicati e violenti»

LONATE POZZOLO – Stefano Candiani, sottosegretario agli Interni, lo scorso 18 marzo è stato aggredito insieme alla madre da un gruppo di truffatori  in fiera a Bologna.

Senatore Candiani, quattro giorni dopo cosa rimane di questa terribile esperienza?

«Resta lo sconcerto per il fatto. In me ha prevalso lo spirito di impedire una situazione di illegalità non rimanendo indifferente di fronte alle proteste che avevo raccolto. Quante volte sentiamo di persone che rimangono indifferenti davanti a un uomo che picchia una donna o a un qualsiasi altro episodio di cronaca? Lo spirito che mi ha mosso è l’esatto opposto. Così sono stato abituato in vita mia».

Ma a posteriori rifarebbe la stessa cosa?

«Il rischio corso è stato enorme a fronte di gente violenta che non sai mai come reagisce. Con cognizione di causa dico: bisogna chiamare immediatamente le forze dell’ordine, salvo che non ci siano condizioni di pericolo imminente per qualcuno».

E’lo stesso principio su cui si basa la nuova legge sulla legittima difesa.

«Ci sono dei momenti in cui ti trovi a dover fare delle valutazioni istantanee. Non sei mai pronto davanti a certi eventi, ma quando ti trovi in una viva condizione di stress e di pericolo è normale reagire e impedire che il delitto si completi. La mia è stata una reazione normale, tesa a far valere il rispetto delle regole».

Dopo 8 mesi al Viminale è cambiata la sua opinione sulle forze dell’ordine?

«Il rispetto c’è sempre stato. Per dimostrarlo la scelta che Salvini ha fatto sin dall’inizio è di dare maggiore organico con nuove assunzioni. Abbiamo messo a bilancio 400 milioni di euro. Avremo 2200 nuovi carabinieri, 1800 poliziotti, 1500 vigili del fuoco e 1400 agenti di polizia penitenziaria. Sono numeri grossi».

Qual è la soddisfazione più grande che si è preso in otto mesi da sottosegretario agli Interni?

«Arriverà tra qualche tempo. Sto lavorando per una ricostruzione del soccorso: esiste un progetto che si chiama “Italia in 20 minuti”: dev’essere il tempo massimo per arrivare sul luogo dell’emergenza. E poi quest’anno i vigili del fuoco compiono 80 anni, mi piacerebbe riuscire a equiparare il loro stipendio a quello delle forze dell’ordine, oggi superiore del 30 per cento. Motivando le persone e riconoscendo il loro impegno  ottieni risultati straordinari. Grazie a questo governo i poliziotti sono tornati ad avere fiducia nella loro divisa, avendo un ministro che sta dalla loro parte e non dalla parte di chi li bastona quando ci sono i cortei dei Black bloc o dei pacifisti rossi che poi vanno a sfasciare le vetrine».

Ma dura questo governo?

«Sì perché si basa su un presupposto: ciascuno ha interesse a ottenere la propria parte di contratto. Noi, a differenza del Movimento5Stelle, abbiamo una responsabilità in più: dobbiamo aiutare a maturarli in alcune consapevolezze di governo che, per chi ha già fatto esperienze amministrative, sono acquisite. Ci sono alcune esasperazioni eccessivamente politiche, come sulla Tav, che si scontrano molto con il buonsenso e la quotidianità reale. I nostri obiettivi sono tutti lì da raggiungere».

Sul fronte immigrazione a che punto siete?

«Con il Pd l’Italia era riuscita a spendere fino a 5,4 miliardi di euro per la gestione dell’immigrazione, stravolgendo il sistema di welfare e sottraendo risorse a chi ne aveva realmente diritto. Penso ai profughi veri e ai diseredati italiani che ci sono in tutte le nostre città».

I Cas (centri di accoglienza straordinari) sono passati da 35 a 21 euro di contributo al giorno per richiedente asilo, ma dopo averli tanto contestati anche voi non riuscite a farne a meno. Perché?

«Attenzione però, noi abbiamo interrotto gli sbarchi. Nel momento in cui interrompi il rubinetto puoi concentrarti ad asciugare: è dunque soltanto questione di tempo e il problema sarà risolto. Già ora abbiamo ridotto la spesa sull’immigrazione di un miliardo di euro, i 400 milioni per le assunzioni nelle forze dell’ordine arrivano proprio da questo risparmio».

Anche sulle espulsioni vi accusano di avere numeri decisamente inferiori alle aspettative.

«I governi Renzi e Gentiloni hanno sovraccaricato l’Italia di masse di immigrati e non si sono posti il problema di come gestire questi soggetti nel momento in cui commettono un crimine o semplicemente non hanno diritto a rimanere nel nostro Paese perché non sono profughi. Ci vengono a dire che non facciamo le espulsioni? Purtroppo non ci hanno lasciato accordi bilaterali, ma soltanto sbandati in strada che stanno creando tensioni sociali e costi. Possiamo però vantarci, senza tema di smentita, di aver interrotto definitivamente il meccanismo criminale degli scafisti, semplicemente chiudendo i porti e facendo applicare un principio di buonsenso che è la difesa dei confini. Mi correggo: definitivamente è una parola grossa, perché ci prova Casarini».

Il 26 maggio ci sono le elezioni comunali. Da Roma segue le vicende di Tradate, la sua città?

«Le vicende tradatesi sono sempre quelle che mi appassionano di più. Tra due mesi andremo alle elezioni, anche stavolta con una buona proposta. Ma non vado oltre».

intervista stefano candiani aggressione – MALPENSA24