Vaccino antinfluenzale, Aria ammette: «500mila dosi senza certificazione Aifa»

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MILANO – Tutti i 500 mila vaccini acquistati con l’ultima gara non sono ancora stati riconosciuti dall’Aifa. A confermarlo oggi, mercoledì 21 ottobre, in audizione in Commissione sanità  sono stati i vertici di Aria, la centrale acquisti di Regione Lombardia.

Medici e centri vaccinali senza dosi

«E’ questo l’ultimo atto- sottolinea il consigliere regionale del Pd Samuele Astuti– di una vicenda che ha visto Regione Lombardia dare il peggio di se.  Ad oggi  500 mila dosi, che avrebbero dovuto essere destinate ai pazienti fragili e agli over 65, non sono disponibili e non vi è alcuna certezza di quando lo saranno. Medici di famiglia e centri vaccinali non hanno le dosi e non sono neppure in grado di programmare quando potranno iniziare a fare le vaccinazioni».

E’ ora di darsi una mossa

«Sulla campagna antinfluenzale è ora di darsi una mossa. Solo a novembre arriveranno alle farmacie lombarde le dosi vaccinali destinate unicamente ai bambini e alle fasce deboli. Inoltre, sempre solo da novembre la Regione inizierà a occuparsi seriamente delle modalità di distribuzione dei vaccini sull’intera cittadinanza: è stato annunciato, infatti, da parte del Dg Trivelli, durante l’audizione in Commissione Sanità, un incontro in Regione, per il 7 novembre con i rappresentanti delle farmacie», commenta Massimo De Rosa, capogruppo del M5S Lombardia.

Fontana inverta la rotta

«Nel frattempo, emergono problematiche legate alla mancata ricezione di vaccini da parte dei pediatri e dei medici di famiglia che, nell’area di Ats Milano Città Metropolitana, in gran parte non avrebbero ancora ricevuto le prime dosi minime. Il centrodestra ha messo in naftalina la Lombardia del fare – aggiunge De Rosa – Le carenze legate alla distribuzione e all’organizzazione della campagna vaccinale, confermate questa mattina sono preoccupanti. Per l’emergenza Covid chiediamo ai cittadini responsabilità. È la stessa responsabilità che pretendiamo arrivi dalla pubblica amministrazione», aggiunge il capogruppo Pentastellato. «Fontana deve invertire la rotta: abbiamo bisogno di rendere più rapide le procedure o si rischia di arrivare tardi e mettere così a rischio le categorie più fragili», conclude De Rosa.

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