CERRO MAGGIORE – Doveva essere la dimostrazione di quanto la Regione Lombardia sia «pronta ed efficiente» nella lotta contro il Covid-19: parola del governatore Attilio Fontana, venuto a inaugurarlo di persona. Eppure, a 15 giorni dall’apertura, il centro vaccinale allestito al multisala “Move In” di Cerro Maggiore (nella foto in alto) viaggia ancora a ritmo ridotto, anzi ridottissimo. Quasi fermo, verrebbe da dire nel vederlo deserto in alcuni giorni della settimana dopo l’affollamento avvenuto in altri, e che ha spinto i sindaci del territorio a sollecitare i cittadini perché rispettassero l’orario di convocazione e si presentassero con i moduli già compilati.
Attualmente, secondo quanto riferito dall’Amministrazione comunale, i vaccini al centro polifunzionale varato in pompa magna (nella foto sotto) sono appena 300 al giorno (prenotati, quindi neanche effettivi). Altro che i «più di 1.000» prospettati da subito, fino agli oltre 1.500 che lo stesso Fontana si era sbilanciato ad annunciare. In base a quei numeri il sindaco di Legnano, Lorenzo Radice, si era appellato al territorio per reperire i volontari sufficienti a gestire una simile massa di persone nei 300 giorni di apertura dell’hub cerrese previsti da qui alla fine dell’anno.
«Numeri da sommare all’ospedale di Legnano»
«Le vaccinazioni – precisa l’Amministrazione comunale di Cerro Maggiore – sono 300 perché è ancora aperto l’hub di Legnano. Assieme si arriva al traguardo giornaliero, che a quanto risulta è intorno ai 700-800 vaccini al giorno. Appena sarà chiuso l’hub ospedaliero, il carico vaccinale sarà tutto su Cerro. Ricapitolando, oggi qui si fanno 300 vaccini dalle 9.30 alle 12.00; dalla metà di aprile sarà aggiunto il pomeriggio e aumentati i vaccinatori». Al momento, dunque, le 10 postazioni aperte nel centro polifunzionale sono ampiamente sottoutilizzate e ben lontane dal traguardo prefissato di effettuare ciascuna 18 vaccinazioni all’ora per circa 10 ore, 7 giorni su 7, come dovrebbe avvenire a pieno regime e com’era stato annunciato che sarebbe avvenuto fin da subito. «Ovviamente – si premura di precisare il Comune – il numero delle vaccinazioni è dato dalla quantità di vaccini» ed è proprio su questo aspetto che permangono i timori dei più pessimisti.
«Cambio di marcia dopo Pasqua, anzi prima»
Nel Legnanese ad oggi, martedì 30 marzo, l’andamento dei contagi varia sensibilmente da comune a comune. Nella stessa Cerro, ad esempio, si contano 67 cittadini positivi e 4 ricoverati, nella vicina San Vittore Olona la situazione è migliorata con 30 positivi (fra i quali 2 bambini con meno di 11 anni) e un solo cittadino ricoverato, mentre a Legnano i nuovi contagi risultano lievemente diminuiti e stabilizzati a quota 20 al giorno.
Il superamento della fase critica non appare comunque prossimo. La soluzione per arrivarci, ovvero la campagna vaccinale, procede a rilento, con numeri che, come si è visto, sono ancora bassi, ma anche con lacune fra le categorie a rischio – che pure dovrebbero essere le prime ad essere vaccinate al 100% – e disguidi: vedi i continui appuntamenti fissati dall’oggi al domani in località della stessa provincia ma lontane e molto più scomode da raggiungere, come Bollate e Pieve Emanuele. Non stupisce allora che, secondo gli ultimi dati di Ats, gli over 80 che non possono spostarsi in autonomia e che hanno ricevuto il vaccino nell’ambito della Città metropolitana di Milano sono meno del 20% del totale.
Il “secondo tempo” della lotta al virus, insomma, conosce una sorta di intervallo. La promessa, e la speranza, è che arrivi presto un cambio di marcia. L’Amministrazione di Cerro azzarda che possa avvenire già alla fine di questa settimana, mentre Fontana ha parlato ieri, lunedì 29 marzo, di «dopo Pasqua» per l’avvio della sospirata campagna vaccinale di massa al Move In come negli altri hub della regione.
Al Move In di Cerro Maggiore comincia il “secondo tempo” della lotta al virus