«Niente scuse dopo gli insulti»: appello del centrodestra legnanese alla società civile

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LEGNANO – Le opposizioni nel consiglio comunale legnanese tornano all’attacco della maggioranza arancione dopo gli insulti fuorionda del presidente dell’assemblea cittadina a un consigliere. Lo fanno con un comunicato sottoscritto oggi, martedì 16 gennaio, da tutti i gruppi di opposizione tranne il Movimento dei Cittadini. Di seguito, il testo completo del comunicato.

«La seconda carica istituzionale di questo Comune, il presidente Silvestri, non più tardi di qualche settimana fa, durante una seduta di Consiglio, alla presenza della segretaria comunale, ha definito “deficiente” un consigliere comunale di minoranza, non presente in aula al momento. Non avremmo voluto rispondere a tale volgarità, certi delle scuse dell’autore di tale gesto, che tuttavia non vi sono state, a riprova certa della assoluta inadeguatezza al ruolo che lo stesso ricopre.

Purtroppo, a pochi giorni di distanza da questo spiacevole e grave episodio, la prima carica del Comune, il sindaco Radice, invece che scusarsi e, quindi, chiedere le dimissioni dello stesso presidente resosi protagonista di un così vergognoso evento, al contrario, con violenza e arroganza politica, ha accentuato e alimentato ancor di più la polemica in una intervista.

Così si alimenta la rissa politica

Siamo certi che il sindaco volesse e voglia distogliere l’attenzione dai fallimenti politici della sua amministrazione, a partire dal disastroso Pgt dei centri commerciali appena votato, passando attraverso le mai risolte problematiche di sicurezza in città per arrivare ai deficitari interventi sulle politiche attive del lavoro (per citare solo alcuni esempi) cercando così di alimentare un clima di rissa politica.

Riteniamo tuttavia doveroso ricordargli che l’articolo 54 della Costituzione italiana prevede che i cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche abbiano il dovere di adempierle con disciplina e onore, e che pertanto non si può confondere la occasionale esuberanza di un giovane consigliere comunale al suo primo mandato, con la volgarità e la totale inadeguatezza di un presidente del consiglio comunale che ormai da più di 15 anni vive, con ruoli ed emolumenti correlati, all’interno della politica.

Impossibile un confronto leale

Riteniamo quindi, alla luce di quanto appena descritto, non vi siano al momento le condizioni minime di base, che si chiamano “rispetto” e “civiltà”, per un sano e leale confronto democratico. Auspichiamo che i rappresentanti dell’attuale amministrazione comunale tornino a meditare e riflettere sull’accaduto, rivedendo le proprie affermazioni e decisioni, e che la società civile tutta dia un forte segnale di allarme.

Diceva Umberto Eco che “quando la maggioranza sostiene di avere sempre ragione e la minoranza non osa reagire, allora è in pericolo la democrazia”. Per tale motivo e per lo spirito di comunità che ci guida, tutti noi continueremo a parlare con la città e i cittadini e a mostrare loro quanto di ingiusto viene compiuto dall’amministrazione Radice. Lasciamo Radice nelle stanze dorate del Palazzo a prendere decisioni, da solo, “sopra la testa” dei legnanesi. Noi rimaniamo in piazza, nei mercati e nei rioni a parlare e confrontarci con i nostri concittadini».

Ma Brumana si sfila

Il comunicato reca in calce la firma dei consiglieri di opposizione Carolina Toia, Francesco Toia, Daniela Laffusa, Letterio Munafò, Federico Amadei, Franco Colombo, Romano Colombo, Gianluigi Grillo e Stefano Carvelli ma non del civico Franco Brumana. «Non condivido l’attacco sul piano personale a Silvestri – spiega – con l’affermazione che negli ultimi 15 anni avrebbe vissuto con i proventi della politica. Non sono interessato alle questioni economiche di Silvestri e non so se sia vero o meno quanto affermato dagli altri consiglieri di minoranza; comunque, se anche lo fosse, non ritengo disdicevole che abbia percepito i compensi previsti per le cariche pubbliche ricoperte. In ogni caso, sarebbero questioni sue private su cui non ritengo che si possa intervenire pubblicamente. Altro motivo di dissenso, l’affermazione conclusiva di lasciare che il sindaco decida da solo: ritengo che le minoranze, anche se maltrattate, non possano abdicare al loro ruolo di opposizione anche nell’istituzione comunale e lasciare così campo libero al sindaco».

Toia (Lega): “Esempio di fuoco amico”

Alle puntualizzazioni di Brumana replica così Carolina Toia (Lega): “Il famoso ‘fuoco amico’… ne riconosco il sapore poco gradevole sin dai tempi del ballottaggio. E così, anziché trovarmi a scrivere due righe in risposta alle affermazioni rilasciate dalla coppia Radice/Silvestri, co-protagonisti di questa triste querelle, mi vedo costretta a scrivere due righe in risposta ad un collega, Franco Brumana, consigliere di minoranza, come me. ‘Ad uno dei nostri’, mi verrebbe da dire.

“Fermo restando il fatto che è più che legittima la scelta di Franco Brumana di non sottoscrivere la nota firmata da me e da tutti gli altri consiglieri di opposizione, vorrei solo evidenziare, per dovere di cronaca, che scrivere ‘da 15 anni vive all’interno della politica con ruoli ed emolumenti correlati’ non significa scrivere ‘da 15 anni vive con gli emolumenti della politica’, e quindi non significa attaccare personalmente il presidente Silvestri. Significa semplicemente che, forte di un quindicennio di esperienza, il presidente Silvestri conosce (o quantomeno dovrebbe conoscere) a fondo la politica; motivo per il quale, da quest’ultimo, ci si aspetterebbe un po’ più di preparazione, di serietà, di compostezza e di correttezza. Se non altro per una questione ‘anagrafica’. Tutto qui.

“Nessun attacco sul piano personale a Silvestri è stato sferrato da me o dai miei colleghi firmatari, né tantomeno ho/abbiamo affermato che avrebbe vissuto ‘con i proventi della politica’. Certamente nessuno di noi (al pari di Brumana) è interessato alla questione. Ma saremmo dei bugiardi se negassimo il fatto che da una persona che fa/mastica/vive la politica da così tanto tempo ci si debba aspettare tutt’altro comportamento. Qualcuno penserà che avrei potuto evitare di scrivere questa, ennesima, risposta alimentando l’ennesima polemica. Qualcun altro penserà che, alla fine, la stampella, a questa maggioranza, in un modo o nell’altro, fa sempre gioco”.

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