Nino Caianiello nei panni di un prete. A teatro con i detenuti (ed ex) del carcere di Busto

BUSTO ARSIZIO – Una vita in politica, un passato da manager di società pubbliche e da plenipotenziario di Forza Italia in provincia di Varese, e ora attore a teatro. Indossando i panni di un prete. La nuova vita di Nino Caianiello dopo l’inchiesta Mensa dei Poveri – conclusa con un patteggiamento, e dopo i mesi trascorsi dietro le sbarre della casa circondariale di Busto Arsizio per scontare la condanna – passa anche per un’inedita esperienza sul palco. Tra gli applausi di un folto pubblico.

Lo spettacolo

Domenica 18 giugno si è tenuta la “prima” dello spettacolo “Il dolore e la vendetta” al teatro parrocchiale di Sant’Anna, con Nino Caianiello in scena, con la compagnia Contaminazioni Lab e con l’associazione Oblò-Liberi Dentro, in un cast di attori liberi e diversamente liberi diretti dalle registe Elisa Carnelli e Sara Terlizzi, con i costumi a cura di Elena Cervellaro. Un’iniziativa nata sotto l’egida di don David Maria Riboldi, il cappellano del carcere di via per Cassano. Lo spettacolo è tratto da un testo di Dürrenmatt rielaborato dagli attori nell’ambito dei laboratori di teatro in carcere con i detenuti in un anno di lavoro, in un percorso dentro e fuori dal carcere: il risultato è stata un’indagine teatrale sulle tematiche della giustizia, della scelta, della vendetta e della responsabilità, che ha saputo coinvolgere il pubblico.

Nino attore

«Condividere tensioni, battute, le quinte del teatro, le prove, i sorrisi, gli incoraggiamenti e ricordare chi ha condiviso con te le prime volte nei momenti più bui della tua vita – le parole di ringraziamento di Nino Caianiello dopo lo spettacolo – è stato il volano per un successo collettivo che ha in Elisa e Sara i fautori di questo nuovo cammino, anzi navigazione a cui assistiamo dall’Oblò». Tra il pubblico c’era anche il sindaco di Busto Arsizio Emanuele Antonelli, che Caianiello ha ringraziato per la sua presenza: «Rappresenta al meglio le istituzioni».

Il progetto

Foto di gruppo a fine spettacolo

«Uniti, siamo andati in scena spalla contro spalla, sostenendoci secondo dopo secondo, conducendo così il pubblico per mano dentro questa storia – raccontano i protagonisti dell’associazione Oblò-Liberi Dentro – è stato emozionante essere lì a raccontarne anche un’altra, di storia: che questa cosa, quella di creare ponti tra dentro e fuori il carcere, di fare esperienza insieme e uscirne tutti in qualche modo trasformati, si può fare. E noi di Oblò ci crediamo. E ci avete creduto anche voi». L’evento è stata anche l’occasione per presentare un nuovo progetto, “Un passo alla volta”.

busto arsizio nino caianiello teatro – MALPENSA24