Nuova cartografia catastale a Ferno, si temono disagi e più costi per i cittadini

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FERNO – «Se da un lato è probabilmente vero che la decisione non dipenda dal sindaco e dalla maggioranza di Ferno, sicuramente poteva e doveva essere fatto di più per i cittadini, se non altro da un punto di vista informativo e comunicativo». A parlare sono i gruppi di opposizione Piantanida per Ferno e Cambiare Ferno. Che con una serie di osservazioni, mettono nero su bianco la loro «preoccupazione» sulla formazione della nuova cartografia catastale, a seguito di aerofotogrammetria e alle eventuali conseguenze per i fernesi.

Facebook informa

Aldilà della complessità della questione («solo per comprendere che cosa stia accadendo è necessario rivolgersi agli uffici competenti o, a proprie spese, a un professionista»), la minoranza specifica come «non sia una modalità esaustiva avvisare su una questione tanto importante – tanto da incidere persino sul diritto alla proprietà e sulle tasche dei cittadini – relegandola a un link sul sito del Comune». Infatti, precisano, non sono poche le persone che sono venute a conoscenza della notizia «solo grazie alla pubblicazione, da parte di un cittadino, su Facebook». Che è poi stata la causa per cui il Comune «ha cercato di correre ai ripari, evidenziando maggiormente sul sito istituzionale la vicenda e rilasciando interviste sui quotidiani locali». L’opposizione si rivolge direttamente al sindaco Filippo Gesualdi e alla sua squadra, sostenendo che «dovevano (devono) e potevano (possono ancora) non solo informare, ma anche spiegare che cosa accadrà con questa nuova cartografia catastale a seguito di aerofotogrammetria». Da qui, alcune domande. Come: «Perché non mettono a disposizione uno sportello ad hoc in Comune?», oppure: «Perché non organizzano su questo tema un incontro online aperto alla cittadinanza?». Precisando che «moltissime attività, anche nei comuni limitrofi, vengono svolte online e sono aperte al pubblico».

«Alla maggioranza interessa?»

Proprio il fatto che l’operazione «incide profondamente sui diritti di proprietà e sugli stessi cittadini, l’inerzia evidenziata dalla maggioranza è preoccupante», specificano i due gruppi. Al punto da domandarsi: «Davvero al sindaco e alla sua maggioranza non interessa del rischio di compressione del diritto di proprietà (un tempo considerato inviolabile) dei propri cittadini?». Soprattutto considerando che «ci sono fernesi che si sono ritrovati terreni o boschi con misurazioni di decine di metri inferiori alla realtà». E aggiungono: «Le stesse rendite catastali dei beni immobili potrebbero essere modificate da questa revisione d’ufficio. C’è chi si ritroverà a dover modificare la denuncia Imu, col rischio che, in caso di dimenticanza, il Comune prenda provvedimenti, entro il termine prescrizionale di cinque anni, per richiedere il pagamento di quanto non versato». Se poi di spese si parla, accenni anche sulle «modalità per comunicare all’ente competente errori nelle misurazioni o nell’individuazione dei terreni». Queste sono operazioni «macchinose e complesse, necessitano quasi sicuramente dell’intervento di un professionista (a spese ovviamente del cittadino) che ponga rimedio all’errore (che ha commesso l’ente stesso)».

Gli errori di misurazione sotto il 5%

Fra i problemi anche le restrizioni anti-Covid, che non permettono di ricevere di persona, quindi «non è neppure possibile avere un confronto con chi sta portando avanti questa riforma». Ma in particolare, fanno notare i due gruppi, «l’ente non prende nemmeno in considerazione (e quindi non corregge) errori di misurazione inferiori al 5% dell’intera dimensione del terreno, come se quella percentuale del giardino di casa, il terreno lasciato in eredità dai genitori o dai nonni o il bosco comprato dal vicino fosse un’estensione del tutto trascurabile ed ininfluente». E proseguono: «Per la sistemazione degli eventuali errori commessi dall’ente preposto, la procedura prevede anche il ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale, alla quale il cittadino non può partecipare personalmente, ma necessita del patrocinio di un professionista. A proprie spese».

Tutte le domande

A chiudere le preoccupazioni dell’opposizione anche alcune domande: «Veramente è necessario procedere ora a questa riforma? Davvero non era possibile rinviarla dopo la pandemia? E perché la maggioranza ha sottovalutato l’importanza di tale riordino? Perché non si è provveduto ad informare la cittadinanza come sarebbe stato opportuno?». Oltre alla volontà di «comprendere con quali criteri sia stato scelto proprio Ferno, rispetto ad altri comuni, per questa iniziativa statale».

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