OGGIONA CON SANTO STEFANO – «Un uomo a servizio delle istituzioni e della collettività, fedele allo Stato e con l’obiettivo di affermare il valore della legalità. Che questa piazza sia il segno della ripartenza dopo la pandemia. Che sia sempre come ora, piena di gente che vuole stare insieme. Che sia simbolo di speranza». Parole di riconoscenza e con lo sguardo rivolto al futuro: così il sindaco Stefania Maffioli ha aperto, oggi 26 giugno, l’inaugurazione della nuova piazza a Oggiona con Santo Stefano, intitolata al generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. Una figura troppo importante, tanto da richiamare personaggi di spicco del territorio, che uno a uno sono intervenuti per lanciare ufficialmente il nuovo centro di aggregazione in paese. Dal comandante provinciale dei carabinieri di Varese, il colonello Gianluca Piasentin, al viceprefetto vicario Fabio De Fanti. Ma anche rappresentanze politichei, come il senatore leghista Stefano Candiani e il vicepresidente del consiglio regionale della Lombardia, Francesca Brianza. E ancora: Paola Frassinetti, deputata di Fratelli d’Italia e già commissario del partito in provincia di Varese, il deputato leghista Leonardo Tarantino e l’europarlamentare Isabella Tovaglieri (Lega). Con loro il vicesindaco Pasquale Carrozzo e molti altri sindaci dei Comuni limitrofi, la Protezione civile, l’associazione carabinieri in congedo e i piccoli delle scuole materne ed elementari. Il tutto accompagnato dalla Fanfara del terzo reggimento carabinieri della Lombardia. Insomma non è mancato niente, non è mancato nessuno.
Un monumento per «un uomo illustre»
Il caldo estivo ha fatto da cornice a un evento molto partecipato. La nuova piazza, benedetta da don Fiorenzo Mina, si è riempita per essere inaugurata da tutta Oggiona con Santo Stefano, compresi cittadini e famiglie. Punto di riferimento, il monumento intitolato al generale: un monolite, realizzato dal maestro Pierangelo Di Pietro, finalmente scoperto e che ora svetta sul nuovo spazio di aggregazione cittadino.
«L’idea della piazza è nata nel 2016, durante la campagna elettorale», ha precisato il primo cittadino. «Con l’obiettivo di favorire un centro di incontro per tutti, soprattutto per giovani e bambini. Si tratta si un punto importante, che collega diverse zone strategiche del paese. Il filo conduttore è la speranza delle ripartenza e il desiderio di intitolarla a un uomo che ha passato la vita al servizio dello Stato e della collettività».
Sulla stessa linea il colonnello Piasentin, a nome di tutta l’Arma dei carabinieri che rappresenta l’impegno del servizio ai cittadini: «Usciamo da un lungo periodo di restrizioni. Ma oggi rappresenta la ripresa che tanto abbiamo atteso. E mai scelta simbolica per un riavvio poteva essere più riuscita che offrire una perfetta sintesi tra un nuovo spazio di vitalità, umanità e relazione, raffigurabile in una piazza, e il gesto di intitolarla a un illustre e indimenticabile esponente delle istituzioni. Che è stato consegnato alla storia d’Italia come esempio e motivo di riscatto, di cambiamento e di crescita di intere generazioni».
Rivivere la memoria
Come spesso accade, luoghi di aggregazione vengono intitolati a persone che hanno «reso un servizio esemplare, degli eroi», ha sottolineato Candiani. «Bello che la piazza porti il nome del generale Dalla Chiesa: è un tributo a una persona a cui lo Stato deve molto. Dobbiamo riservare gratitudine a chi svolge il servizio in divisa per garantire la sicurezza di tutti. E questa piazza sarà non solo uno spazio di attività e di incontro, ma anche di memoria e impegno civile. Ogni posto nel quale è rinnovato il nome del generale, rivive la speranza dei cittadini onesti».
Così invece Tovaglieri: «L’opera rappresenta il buon governo: con questa intitolazione, l’amministrazione ha fatto una scelta, schierandosi dalla parte della legalità e delle forze dell’ordine. Oggi noi rendiamo onore, nel nostro piccolo, alla figura del generale e della speranza. Che le nuove generazioni ripercorrano le esperienze degli eroi, che non si sono tirati indietro quando c’era da lottare».
Per Brianza, «la piazza deve lanciare un messaggio in più: dopo la pandemia ci ritroviamo in questa bellissima piazza, che unisce cittadini e valore dell’Arma dei carabinieri. È un connubio perfetto per celebrare il generale Dalla Chiesa».
Così Frassinetti: «Le piazze hanno un’importanza storica. E questo monumento lascia un segno indelebile, in onore di una persona che ha dato la vita per lo Stato». Ha chiuso Tarantino: «Va data memoria all’opera pubblica, che rappresenta un eroe vero. La piazza sarà sempre molto frequentata, per mantenere vivo il ricordo».
I bambini tricolore
I piccoli delle scuole d’infanzia “Speri Castellini” e “Maria Immacolata” e delle elementari intitolate al “Generale Cantore” e a “Cesare Battisti” sono stati fra i protagonisti dell’evento. Hanno infatti condiviso con i presenti, pensieri in nome della legalità e del generale Dalla Chiesa. Oltre a posare dei fiori sotto il monumento, di fianco alla corona d’alloro lasciata dai carabinieri. Si sono poi cimentati nell’inno nazionale, accompagnati dalla Fanfara del terzo reggimento carabinieri della Lombardia. In chiusura, i bimbi hanno colorato il cielo con il tricolore, lasciando volare palloncini che si sono piano piano dispersi sopra la nuova piazza.
«Un omaggio a un grande generale». Oggiona inaugura piazza Dalla Chiesa