OJM, ecco Vinnie Shahid: chi è il fulmine che viene dai ghiacci

OJM Varese Vincent Shahid

VARESE – E’ ben più di una indiscrezione. Sarà Vincent Shahid il sostituto di Colbey Ross e il nuovo playmaker della Openjobmetis.

La carriera di Vinnie Shahid

Playmaker 25enne, l’anno scorso ha fatto letteralmente le onde nella lega islandese con i Thor Thorlaksofhn (28.5 punti e 9.3 assist, con il 41% da 3). La seconda parte della sua carriera universitaria si è sviluppata con North Dakota State, con cui fu scelto come mvp nei tornei finali della Summit League. Poi il passaggio al professionismo in Lussemburgo e nel terzo campionato francese prima del passaggio in Islanda dove ha chiuso la stagione da dominatore assoluto. Ha poi giocato un paio di partire nella lega estiva canadese con i Niagara River Lions.

Le sue caratteristiche tecniche secondo gli esperti

Ci vengono in soccorso gli esperti di Backdoor Podcast. Innanzitutto l’insider di mercato Orazio Cauchi conferma che l’affare è fatto “che io sappia ha già firmato”. Tocca poi allo scout Lorenzo Neri, sempre su BDP, descriverlo così. “Si tratta di una poin guard con grande capacità realizzativa, pericoloso al tiro in tutte le sue forme e distanze, ma anche abile a trovare l’uomo aperto in pickandroll. Vinnie è molto piccolo per il suo ruolo e il salto di livello dall’Islanda all’Italia è grandissimo. Vediamo. Reputo che la sua presa sia un rischio soprattutto in un regime di 5+5, ma è anche un rischio molto economico e che quindi potrebbe valere la candela”.

Il video – gli highlights della stagione 2022-2023

I precedenti: gli underdog saliti sul trono reale

Insomma non sarà una passeggiata per Vinnie passare dal campionato islandese (“lega divertentissima, si gioca veloci con tanto tiro da 3” specifica il match analyst di Malpensa24 Max Frontini) a quello italiano. Però ci sono precedenti di giocatori underdog che, pur non avendo le stimmate e i trascorsi di nobiltà e partendo dal basso o dal bassissimo, ce l’hanno fatta. Alla grande. Gli esempi più clamorosi sono quelli di Kyle Hines (UNCG Spartans al college, esordio tra i professionisti a Veroli, in A-2) e di Mike James (università tra Eastern Arizona e Lamar Cardinals, primo vero passaggio professionistico alla Fulgor Omegna nel terzo campionato italiano). Naturalmente questo non vuol dire che Shahid diventerà Hines o James, anche se glielo auguriamo. Vuol dire solo che il pedigree di un giocatore significa tanto, ma non tutto. E che è possibile affermarsi risalendo tutta la scala sportiva. Di questo era fermamente convinto l’ex general manager Mike Arcieri e soprattutto il responsabile dello scouting biancorosso Matteo Jemoli, autentico valore aggiunto della Openjobmetis e “cane da tartufi” nel sottobosco delle leghe minori. Gli stessi Keene e (in parte) Ross hanno cominciato da underdog. Se Varese riesce a beccarci con Shahid fa davvero bingo nel rapporto qualità-prezzo.

La situazione di Matt Brase e dei Phildelphia 76ers

Qual è intanto la situazione di Matt Brase? Come ribadito da Luis Scola il coach biancorosso ha uscita per la Nba entro il 30 giugno, ma le possibilità di entrare nel coaching staff di una franchigia si stanno sempre più assottigliando. I Philadelphia 76ers (la squadra che pareva essere la più “vicina” a Brase vista la Houston connection nel club) stanno completando il gruppo di assistenti a supporto di Nick Nurse: Rico Hines e Bobby Jackson ne faranno parte.

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