Orari ridotti, 192mila euro di risparmi. Ma a Busto è caos sulle commissioni col timer

BUSTO ARSIZIO – «Tra ottobre e novembre già 192mila euro di risparmi sulla bolletta del gas degli stabili comunali dopo il piano di riduzione dei consumi varato dall’amministrazione per contenere il caro-energia». Lo ha rivelato l’assessore alle politiche istituzionali Mario Cislaghi martedì 22 novembre in commissione bilancio, nella prima parte della seduta, poi rimandata a ieri, 24 novembre, a causa della “tagliola” che lo stesso piano ha imposto sugli orari di convocazione delle commissioni. Una decisione, quest’ultima, che ha scatenato polemiche da parte degli stessi consiglieri di maggioranza.

I numeri dell’assessore

Dopo il minuto di silenzio chiamato dal presidente della commissione 1 Simone Orsi (Lega) in memoria dell’ex ministro Roberto Maroni, che era deceduto martedì 22 novembre, l’assessore Cislaghi ha risposto all’interrogazione del PD sulle misure per il risparmio energetico. «Una decisione che spetta al sindaco, che mi ha delegato a predisporre questo piano e monitorare la situazione – ha chiarito Cislaghi – nel 2021 erano stati spesi 2 milioni e 450mila euro sulla gestione calore dei 60 stabili comunali, nell’assestato 2022 saremmo arrivati a 5 milioni e 700mila euro senza queste misure. Finora i dati ci dicono che a ottobre abbiamo avuto un risparmio di 109mila euro, ma va detto che è soprattutto perché il riscaldamento è partito solo a fine mese, mentre il dato più consistente è quello di novembre, con 83mila euro di risparmi sul conto energetico». In tutto, 192mila euro in meno sulle bollette del gas.

Le temperature

«Con pochi reclami nelle scuole, ma alcuni in Comune per le basse temperature» puntualizza l’assessore. Tanto che nei giorni scorsi si è deciso di alzare da 19 a 20 gradi i termostati del palazzo municipale e da 17 a 18 gradi quelli delle palestre. Dati che non convincono la presidente del consiglio Laura Rogora (Forza Italia): «Gli uffici non possono lavorare a 14 gradi, forse i tecnici non hanno fatto bene i conti». Anche il “fratello d’Italia” Massimo Rogora è perplesso: «Martedì eravamo in commissione con il giubbotto. Piuttosto facciamo le commissioni da remoto». Giovedì invece la temperatura era più alta, ma Santo Cascio (Progetto in Comune) invita a «sezionare le zone con valvole che permettano di accendere i caloriferi solo in un’ala del palazzo».

Maggioranza nel caos sul “timer”

Ma è sulla questione del “timer” per le sedute di commissione, già definita «una follia» da Matteo Sabba (Lista Antonelli), che la seduta di ieri, giovedì 24 novembre, si è davvero scaldata. Il primo a criticare duramente la decisione di imporre un limite orario (le 19.20) alle sedute, è stato Marco Lanza, capogruppo della “civica” del sindaco: «Mettere fretta al confronto politico e sacrificare gli spazi della democrazia in nome di presunti risparmi, che poi con la doppia convocazione generano un costo ulteriore, sta diventando insostenibile». Anche il presidente Simone Orsi ammette che il problema c’è: «Stiamo valutando soluzioni alternative, come la convocazione al comando di Polizia locale, dove il riscaldamento rimane acceso». La presidente del consiglio Laura Rogora dal canto suo cita il regolamento, che «impone che presidente e segretario di commissione si riuniscano nella sede comunale», per far capire che le riunioni solo da remoto non sono fattibili. E l’assessore Cislaghi rivendica il piano dell’amministrazione: «I risparmi ci sono stati, e sono dimostrati. Quello di Lanza è un giudizio campato per aria». Nel frattempo la commissione di ieri, 24 novembre, è stata autorizzata a “sforare” l’orario per poter approvare le delibere da portare martedì 29 novembre in consiglio comunale.

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