Bollette, batosta da 10 milioni: il Comune di Busto chiude al sabato e riduce gli orari

BUSTO ARSIZIO – Da 5 milioni di euro impegnati nel 2021 ad una stima di spesa di quasi 10 milioni di euro (per l’esattezza poco più di 9 milioni e 800mila euro) nel 2022, tra luce, gas e teleriscaldamento. Il caro bollette si abbatte sul Comune di Busto Arsizio e l’amministrazione corre ai ripari con il piano di riduzione dei consumi energetici, presentato oggi (27 ottobre) in un convegno a Palazzo Gilardoni. Tra le novità più impattanti, la chiusura del palazzo municipale al sabato (unica eccezione, i matrimoni già fissati) e la rimodulazione degli orari di apertura degli uffici comunali.

Le motivazioni

«Un primo programma di interventi, sperimentale e temporaneo – lo definisce il sindaco Emanuele Antonelli – iniziative per mitigare il caro-bollette, con uno sforzo comune per evitare sprechi, che richiede il contributo di tutta la cittadinanza. Non dobbiamo scoraggiarci e dobbiamo essere ottimisti, ma una cosa è certa: le nostre abitudini dovranno cambiare». In sala consiliare c’erano gli assessori, una rappresentanza bipartisan del consiglio comunale, lo “stato maggiore” del Gruppo Agesp, e alcuni stakeholder.

I numeri

Si parte dai conti, pesantissimi, delle bollette. «Tra elettricità, gas e teleriscaldamento, rispetto ad un impegnato del 2021 di 5 milioni di euro, quest’anno stimiamo di spendere 9,8 milioni di euro – spiega l’assessore al bilancio Maurizio Artusa – una batosta nei numeri, ma dobbiamo gestire le casse comunali come se fosse la nostra famiglia. La razionalizzazione della spesa è già partita da qualche mese, ora introduciamo nuove misure non solo per sensibilizzare i cittadini ma anche per un risparmio effettivo. A fine anno tireremo le somme».

Le misure

Il pacchetto di misure anti-sprechi è stato illustrato nel dettaglio. «Servizi invariati e in alcuni casi potenziati – il punto fermo spiegato dal sindaco – tre ore e mezza di apertura al pubblico in più rispetto all’articolazione attuale». La misura più impattante sui cittadini sarà la chiusura di Palazzo Gilardoni al sabato, anagrafe compresa, che consentirà di tenere spente le caldaie dal venerdì pomeriggio al lunedì mattina: si celebreranno solo i matrimoni già prestabiliti (la sala è dotata di riscaldamento autonomo) e le prenotazioni dei servizi demografici saranno dirottate sull’ufficio decentrato di Borsano, che rimarrà aperto il sabato mattina visto che ha un’unica stanza meno onerosa da riscaldare.

Palazzo a orari ridotti

Negli uffici comunali ci sarà una rimodulazione degli orari, concordata all’unanimità con le organizzazioni sindacali. Uffici aperti dalle 8 alle 14 il lunedì, mercoledì e venerdì (con chiusura del Palazzo anticipata alle 16), dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.30 il martedì e il giovedì (con chiusura del Palazzo alle 19.30). Consigli comunali tassativamente nei giorni di apertura “lunga” e forse anche le commissioni, che però potrebbero anche essere tutte spostate sulla piattaforma online.

Meno sprechi, più servizi

«Meno sprechi e più servizi, è il nostro obiettivo – sottolinea l’assessore al personale e alle politiche istituzionali Mario Cislaghi – gli uffici passeranno da 22 ore e 30 minuti a 26 ore di apertura alla settimana, con la chiusura sperimentale al sabato dell’ufficio anagrafe e le prenotazioni attive che saranno garantite all’ufficio decentrato di Borsano fino a dicembre. In tutto ci saranno 400 ore di apertura in meno degli uffici». Nessun cambiamento per gli orari di musei e biblioteca (gli incontri serali verranno anticipati al tardo pomeriggio), mentre la vicesindaco e assessore alla cultura e allo sviluppo economico Manuela Maffioli annuncia che «per i negozi dei tre centri storici è prevista una deroga all’obbligo di tenere accese le vetrine fino a mezzanotte».

Scuole, sport e partecipate

In fase di valutazione anche le misure sullo sport («ci stiamo confrontando con le società» annuncia il delegato allo sport Artusa), mentre nelle scuole sono già partiti i controlli da parte di Agesp (per l’85% a norma) e ci sarà «qualche grado in meno e meno pance scoperte delle studentesse», come fa sapere l’assessore alle politiche educative Daniela Cerana. In campo anche Agesp, con orari ridotti negli uffici (gli sportelli dell’Energia chiusi il sabato mattina e aperti al lunedì pomeriggio), ma anche la temporizzazione delle luci agli ultimi due piani del silos Facchinetti e l’accensione dei faretti delle vetrine delle farmacie solo dopo le 17, come spiegato dall’amministratore unico della Strumentale Alessandro Della Marra.

L’accensione dei riscaldamenti

Il tutto con una situazione sociale che si fa “calda”: lo annuncia l’assessore all’inclusione sociale Paola Reguzzoni, che ha già «esaurito il bonus bollette, aiutando oltre 700 famiglie, ma non basta». Nel frattempo il sindaco ha prorogato l’ordinanza sull’accensione dei riscaldamenti, consentita ma limitata a 6 ore e mezza al giorno, di un’altra settimana, mentre la presidente di Agesp Energia Giuseppina Basalari assicura che «Busto non avrà problemi di fornitura di gas per l’inverno». La promessa del sindaco è che «ogni euro di risparmio lo potremo riportare ai servizi. Li comunicheremo nel dettaglio una volta che sarà applicata la riduzione dei consumi».

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