BUSTO ARSIZIO – Forse è davvero la volta buona per il palaginnastica a Beata Giuliana: sono arrivate sei offerte alla scadenza dei termini (la mezzanotte del 6 aprile) per partecipare alla procedura negoziata della gara per la progettazione e costruzione dell’impianto polivalente da realizzare dove oggi sorge lo scheletro in legno e cemento dell’ex palaghiaccio, mai completato.
Il caso Noka
La fase clou dell’iter dell’appalto per il palaginnastica arriva proprio mentre in città il dibattito politico sul fallimento del progetto del palaghiaccio torna a surriscaldarsi, alla luce dell’arresto di Stefano Perboni, che con la sua società Noka (poi Noka Service) era stato il promotore dell’operazione del Campus sportivo che avrebbe dovuto consegnare alla città un palaghiaccio e un palaginnastica. Un progetto faraonico che è ormai parte del passato: il presente è rappresentato dalla gara d’appalto per la progettazione e costruzione del nuovo impianto polivalente per la ginnastica, la pallacanestro e la pallavolo, un’opera da 9,2 milioni di euro complessivi (di cui 3 milioni di fondi PNRR) con cui verrà riconvertito lo “scheletro” di via Minghetti.
Le offerte
Alla mezzanotte di giovedì 6 aprile sono pervenute sei buste con le offerte di altrettanti raggruppamenti o contractor per aggiudicarsi l’opera. Erano 33 gli operatori che si erano candidati in risposta al bando di manifestazione d’interesse emanato dal Comune dopo che la gara d’appalto era andata deserta. La procedura negoziata entrerà nel vivo giovedì 13 aprile, con la convocazione della commissione giudicatrice che aprirà le buste e valuterà le singole proposte sulla base del criterio dell’offerta economicamente più vantaggioso. Se almeno sarà considerata valida e risponderà ai requisiti, finalmente si procederà all’assegnazione dell’appalto, che potrebbe aprire l’ultima fase per chiudere l’annosa vicenda dell’ex palaghiaccio. Per la gioia della Pro Patria Ginnastica, che attende ormai da sette anni di poter uscire dalla “cantina” del Palariosto.