Politica e imprese dell’Altomilanese piangono Mainini, già sindaco e presidente di Confindustria

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LEGNANO – Mondo politico e imprenditoriale dell’Altomilanese in lutto per la morte di Gianni Mainini (nella foto), già sindaco di Inveruno e presidente di Confindustria Alto Milanese. In una nota diffusa oggi, lunedì 28 agosto, il sindaco di Legnano Lorenzo Radice e la giunta comunale esprimono il loro cordoglio per la scomparsa.

«Gianni Mainini – sottolinea Radice – è stato un uomo profondamente attento e legato alla sua comunità in tutti i ruoli e cariche che ha svolto nel corso di una vita attivissima. Ho avuto modo di conoscerlo negli anni della mia prima esperienza in consiglio comunale quando, in una congiuntura economica di grande complessità, ha interpretato il suo ruolo di presidente di Confindustria Alto Milanese con grande equilibrio e con quello spirito istituzionale che l’ha sempre contraddistinto. Con la sua scomparsa perdiamo una personalità che ha saputo tenere insieme e armonizzare una visione strategica del territorio e il senso dell’importanza della cosa pubblica».

«Punto di riferimento per tutto il territorio»

«Punto di riferimento importante e fondamentale per il suo paese, Inveruno, ma più in generale per il territorio intero. Quello stesso territorio – così lo ricorda il sindaco di Castano Primo, Giuseppe Pignatiello – che oggi perde una figura capace con le sue grandi qualità e capacità di scrivere pagine e pagine di storia politica e imprenditoriale.

«Gian Angelo Mainini è stato marito, padre, imprenditore, amministratore locale e politico che con il suo esempio, la sua immensa voglia di fare e vicinanza costante alle persone e alle comunità locali ha saputo lasciare un segno indelebile in ognuno di noi. Le più sentite condoglianze alla famiglia, ai parenti e a chi lo ha amato e gli è stato accanto».

Presidente onorario della “Alfredo Di Dio”

Parla di «una gravissima notizia» Valerio Mariani, a nome dell’Associazione Divisioni Raggruppamento Alfredo Di Dio di Busto Arsizio, aderente alla FIVL-Federazione Italiana Volontari della Libertà, di cui Gianni Mainini è stato presidente onorario, con la missione di salvaguardare lo spirito della Resistenza e trasmetterne i valori alle nuove generazioni.

L’impegno sociale e culturale

Questo il ricordo di Francesco Oppi, direttore delle Officine Creative del Guado di Robecchetto con Induno:

«La scrivania al primo piano della sua bella azienda tra Inveruno e Mesero. Fiore all’occhiello dell’eccellenza artigianale e industriale italiana. L’ufficio luminoso e lui felice a progettare, tra carte, lettere, quadri, libri. Così lo incontrai la prima volta, e così anche l’ultima.

«Fare politica. Sì, lui voleva fare politica; sempre, con una determinazione etica incontestabile, quasi deontologica. Una Politica con la P maiuscola, basata sul progetto a lungo termine, sulla promozione della cultura (anche attraverso l’arte) e sulla reale fattibilità delle cose. Imprenditore e rappresentante di imprenditori ai massimi livelli, amministratore locale (sindaco di Inveruno “designato” da Giovanni Marcora), giornalista attento e dedito, mecenate e benefattore, Gianni Mainini è stato un punto di riferimento etico, politico e di progetto sociale per il territorio dell’Alto Milanese e non solo: si vedano, tra l’altro, i vari numeri del periodico “Paese”.

«Soprattutto è stato il costruttore, conservatore e narratore preciso della storia della Democrazia cristiana e della sua “Base” (e quindi del nostro Paese) attraverso quel Centro studi Marcora che oggi si presenta, per fortuna di tutti e grazie al suo impegno, di rango nazionale. 

«Ho avuto il privilegio d’essergli amico: un avvicinamento progressivo, quasi automatico, basato su fatti concreti, su progetti costruiti senza pregiudizi. Lo ricordo nell’ultima avventura insieme, in azienda, mentre mi portava di persona il muletto, da imprenditore vecchio stampo, con un pallet da utilizzare per poter fotografare meglio i documenti (importantissimi) che poi ho montato per la mostra che ho curato per sua volontà, con il Comune di Inveruno, in occasione del centenario di Marcora. Da oggi ognuno di noi che opera in ambito sociale e culturale, con umiltà e nella collaborazione, ha una quota in più di lavoro etico e politico da mettere in campo perché la scomparsa di Gianni Mainini non sia la scomparsa del suo lungo, concreto e proficuo impegno socioculturale».

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