Pro Patria, amichevoli a Busto a porte chiuse. Cui prodest?

MERCOLEDI (ORE 17.30) TEST A CASTELLANZA: INGRESSO 5 euro

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BUSTO ARSIZIO – C’è chi si rifugia in un conveniente (ed inutile) “copia incolla” del comunicato societario; c’è chi preferisce non schierarsi per non entrare a far parte della black list; e c’è chi invece è abituato a dire sempre in faccia la verità, anche se nuda, dura e cruda. Nella convinzione però che da critiche costruttive – in barba agli inutili signor sì di cui il mondo è purtroppo pieno (e Busto non fa eccezione) – nascano riflessioni, tese a migliorare la situazione.

Amichevoli: a Busto porte chiuse

L’argomento è noto. La società Pro Patria ha deciso – legittimamente – di disputare le prime due amichevoli casalinghe della stagione, il 13 agosto (ore 17) col Renate ed il 20 agosto (ore 17) con l’AlbinoLeffe, a porte chiuse. La motivazione non è stata ufficialmente fornita dalla società (la comunicazione post Ramella è ancora farraginosa…), ma non fatichiamo a credere che il problema sia da ricercare nel difficile “beneficio” fra gli alti costi fissi e le basse entrate.

I conti non tornano

Tutti noi sappiamo bene quanti sforzi economici abbia fatto, e stia tuttora facendo, Patrizia Testa per mantenere la gloriosa squadra di Busto (Arsizio) nel calcio professionistico. Ma decidere di giocare a porte chiuse, pur prevedendo un pubblico non certo numeroso ed entrate quindi inferiori ai costi fissi di steward, ambulanze e personale, è una scelta a nostro parere controproducente. Un autogol insomma a livello d’immagine e un’eccezione nel contesto professionistico di serie C, dove i club – anche quelli più virtuosi come la stessa Pro – hanno gestioni annue superiori ai due milioni di euro.

Operazione simpatia

In questi anni, è inutile nasconderlo, la Pro Patria ha visto precipitare il numero delle presenze allo Speroni: ma siamo proprio sicuri che rinunciare agli spettatori, vale a dire ai fruitori dello spettacolo calcio, sia la soluzione più logica, sebbene la più facilmente praticabile? La Pro Patria necessita come il pane di ritrovare la sua gente che, negli ultimi anni, si è oggettivamente allontanata dallo stadio. I motivi sono svariati, ma non vanno assolutamente ignorati: la colpa è di tutti e di nessuno. Ma il problema va assolutamente affrontato, non rimandato, né tanto meno scantonato.

Da un problema, un’opportunità

Non vogliamo avere la presunzione di poter risolvere il problema (che forse andrebbe addirittura affrontato nei Palazzi del calcio: Patrizia Testa, del resto, è Consigliera di Lega), né tantomeno abbiamo la bacchetta magica per farlo. Ma allo stesso tempo siamo però convinti che all’interno della società ci siano figure – come per esempio la vice presidentessa Stefania Salmerigo – giovani, moderne e al passo coi tempi: in grado insomma di poter vedere i problemi d’oggi come un’opportunità per il domani. Insomma per l’ufficio complicazioni affari semplici – per dirla alla PPC – c’è sempre tempo. Come del resto c’è ancora tempo per ritornare sulle proprie decisioni, trovando magari uno sponsor che si faccia carico dei costi di giornata. Per la gioia dei tifosi, magari pochi, ma sempre preziosi. Per la serie… “e vissero tutti felici e contenti”.

Pro Patria amichevoli chiuse – MALPENSA 24