Cardano, auto sui prati. Deroghe ai parking privati per il picco di traffico a Malpensa 

Cardano parking malpensa deroga

CARDANO AL CAMPO – Il Comune di Cardano al Campo ha deciso di autorizzare le richieste di utilizzo temporaneo di aree scoperte da adibire a parking fino al 30 settembre. Una concessione di carattere «eccezionale», per un massimo di sei settimane, ai parcheggi privati già esistenti per ampliarsi e sostenere il picco estivo di passeggeri in partenza da Malpensa. Un modo per regolamentare il settore e cercare di prevenire fenomeni di abusivismo che ogni anno si ripresentano puntuali ad agosto nei Comuni attorno all’aeroporto. 

Condizioni eccezionali 

La decisione presa dalla giunta di Maurizio Colombo arriva a seguito di una serie di richieste per l’utilizzo temporaneo di aree scoperte non pavimentate destinate all’estensione di attività di parcheggio a pagamento, già autorizzate in via permanente nel territorio comunale, e motivate principalmente dall’aumento del traffico aeroportuale di Malpensa conseguente alla recente riapertura del Terminal 2, che è rimasto inattivo per oltre tre anni fino al 31 maggio 2023 a causa della pandemia.
Il Regolamento comunale prevede solo in “casi eccezionali” l’utilizzo di aree scoperte non pavimentate nelle aree per attività economiche ai sensi del Pgt. Ma viste le previsioni di traffico rilasciate da Sea, che «prevedono di far transitare al Terminal 2 quasi 5 milioni di passeggeri nel periodo estivo 2023 per quello che sarà a tutti gli effetti un ritorno ai livelli pre-pandemia», l’esecutivo ha ritenuto che sussistano le «condizioni eccezionali per l’autorizzazione all’utilizzo temporaneo di aree scoperte ai sensi del regolamento comunale nei limiti di sei settimane nel periodo dal 4 agosto al 30 settembre 2023». 

Come funziona  

L’utilizzo temporaneo di aree o immobili è soggetto al pagamento di una somma a titolo di contributo per i maggiori costi indotti a carico del Comune e l’attività dovrà naturalmente essere subordinata alla presentazione della Scia. Ma non solo. Il trattamento delle superfici scoperte non deve comportare danneggiamenti del fondo naturale, di alberature ed elementi, in modo tale da consentire, in qualsiasi momento, il ripristino delle condizioni ambientali antecedenti l’utilizzo e comunque non oltre i 20 giorni successivi alla scadenza della autorizzazione della giunta comunale. Il gestore, secondo il regolamento, dovrà provvedere alla predisposizione di idonee misure di sicurezza antincendio e per la tutela della sicurezza di lavoratori e utenti. 

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