Pro Patria, pazza idea: Giorgio Ferrario per tentare il grande salto

IN VISTA DELLA TRASFERTA DI DOMENICA (20.45 A CARAVAGGIO) CONTRO L'ATALANTA B

BUSTO ARSIZIO – C’è il calcio mercato, il volley mercato e ora anche il mass media mercato. La notizia dell’improvviso passo indietro di Giorgio Ferrario, storico media manager della Uyba capace nei suoi 25 anni di attività di dare lustro come non mai all’immagine della società biancorossa, facendo registrare record su record in ogni ambito social, non è certo passata inosservata nel mondo della comunicazione. Di Giorgio, in questi giorni, ne abbiamo tessuto un po’ tutti le lodi, sottolineando la caratura umana e professionale di un invidiato professionista capace di far compiere al club di via Maderna un tangibile salto di qualità, fino a portarlo a quell’incredibile – ma non certo casuale – triplete del 2012. Un high profile insomma che farebbe gola a qualsiasi top club, non solo della pallavolo.

Le radici bustocche

Ma l’ingegner Giorgio Ferrario, autentica eccellenza made in Busto, ha però un pregio e allo stesso tempo un difetto: è appunto un bustocco doc, e come tale profondamente legato alla sua città e alle sue realtà. Un contesto che potrebbe paradossalmente finire – usiamo ovviamente il condizionale – per favorire la Pro Patria, bisognosa come il pane di una figura di tale spessore: per “svecchiare” l’immagine, troppo spesso ancorata alla sola storia seppur gloriosa, per valorizzare adeguatamente un brand dalle infinite potenzialità, attraverso nuovi contenuti, e per ricreare interesse e entusiasmo, coinvolgendo un pubblico diverso e nuovi potenziali investitori.

Investimento sul futuro

Un ingresso di Ferrario nei ranghi societari biancoblù, sempre che Brera Holdings non riesca a farlo ritornare sui suoi passi, significherebbe un investimento sul futuro, ricalcando quanto fatto ai tempi da Patrizia Testa con un certo Niccolò Ramella. Avvalersi di un simile top player della comunicazione e del marketing, avendo già in casa il top player dei direttori sportivi (alias Sandro Turotti), sarebbe peraltro un chiaro messaggio alla piazza delle ambizioni della società, decisa finalmente a tentare il salto in serie B. Una pazza idea? Magari sì, ma dato che sognare non costa nulla e dato che al cuore non si comanda – e Giorgio ha profonde radici biancoblù, di famiglia – perché non provarci davvero. Del resto di fronte a simili opportunità, che sembrano cadute dal cielo, cogliere l’attimo potrebbe davvero permettere di sognare ad occhi aperti.

Pro Patria Giorgio Ferrario – MALPENSA 24