Puzze dell’Olona: nuovo vertice. E spunta il mistero del tombino di via Isonzo

CASTELLANZA – Nella questione delle puzze dell’Olona spunta il caso del tombino misterioso. Poiché, a quanto pare, l’indicazione geografica dell’origine dei miasmi è ben più dettagliata rispetto a quanto illustrato dal referente del Politecnico durante l’incontro con la stampa, promosso da Alfa e che si è tenuto qualche giorno fa nella sala Martignoni di Gallarate.

Troppe domande senza risposta

Sull’intera vicenda che, ricordiamolo coinvolge tre Comuni (Castellanza, Olgiate Olona e Marnate) e molti cittadini, che da tempo convivono con questo fastidioso problema senza vedere all’orizzonte l’ombra di una soluzione, c’è (non si sa perché) pochissima voglia di parlare. E in mezzo al silenzio quasi generale restano sospesi nell’aria (insieme ai cattivi odori) anche una serie di domande. Ma torniamo a via Isonzo, una strada che corre in territorio di Castellanza e che, secondo le indicazioni del Politecnico, è il punto in cui vi sono state il maggior numero di segnalazioni di cattivi odori.

Cosa nasconde quel tombino?

La strada in questione corre sul limite della Valle Olona ed è una via secondaria che scorre tra la Statale del Sempione e via per Olgiate. E che finisce con l’imbocco della pista ciclopedonale. Ed è qui, proprio nei pressi in cui finisce l’asfalto e inizia la terra battuta, che si trova il misterioso tombino. Tipico quadrato in ghisa che segna il passaggio della fognatura.

Quello che nessuno sa (o dice) è di quale fognatura si tratta: di quella “civile” o di qualche azienda del territorio? I reflui che scorrono lungo via Isonzo da dove provengono? Le domande non sono di secondaria importanza, dal momento che a quanto pare le indagini odorigene svolte fino a questo punto sono state fatte “sui camini”, ovvero sulle emissioni nell’aria, delle aziende coinvolte. E quel che non è chiaro invece, è se esiste (o se è stato avviato) un tracciamento sui reflui e quindi sulle sostanze presenti negli scarichi.

Le decisioni del tavolo tecnico

E chissà se della questione se ne parlerà nel prossimo tavolo tecnico, attorno al quale dovrebbero sedere tutti gli enti e le istituzioni coinvolte. Ovvero: Alfa, Arpa, Ats, Provincia di Varese e sindaci dei tre Comuni. E capire, qualora ancora non ci fosse l’indagine sui reflui, chi è deputato a chiederla e chi ad eseguirla al fine di trovare finalmente “Mister X”, cioè (come l’ha definita il referente del Politecnico) la sostanza (o le sostanze) che potrebbero essere causa dei miasmi che ammorbano la vita dei cittadini di Castellanza, Olgiate e Marnate. E d è da quel tombino che potrebbe partire l’indagine.

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