Oggiona, via la rotondina “disegnata”. «Era pericolosa: ripristinato lo stop»

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OGGIONA CON SANTO STEFANO – Quella rotondina stampata e adagiata all’incrocio tra le vie Moro e Bonacalza, che tanto ha fatto discutere a Oggiona con Santo Stefano, è stata rimossa. Al suo posto, invece, è stato ripristinato uno stop, con tanto di specchi per dare maggiore visibilità. Il perché è evidente: «Era pericolosa», dice l’assessore ai Lavori Pubblici, Yuri Chinetti.
Si tratta di uno dei primissimi interventi concreti della nuova amministrazione. Un intervento «provvisorio», fa sapere il componente della giunta Ghiringhelli, utile a tamponare la situazione in attesa che i nuovi progetti permettano di metterci mano in maniera definitiva. Tra disponibilità economiche, iter burocratici e risvolti giudiziari avviati in passato.

Le proposte

Era stata ribattezzata, in maniera ironica e provocatoria, «l’ombelico del mondo» dall’ex assessore Piero Colombo (Urbanistica). Ma oltre alle battute di spirito, era diventata una «questione di sicurezza su cui intervenire e che è stata monitorata dalla polizia locale», sottolinea Chinetti. Che aggiunge: «Sappiamo che le criticità in questo modo non siano del tutto risolte e che in quella zona del paese ci sia effettivamente un problema di viabilità da studiare». Con tempi in genere lunghi e attraverso passaggi complessi. Al momento, sono due le possibili direzioni da prendere. Da una parte, «installare un semaforo intelligente, che sia sincronia con quello della piazza in modo da permettere lo scorrimento del traffico». Dall’altra, l’ipotesi di abbattere lo stabile che fa angolo all’incrocio «migliorando notevolmente la visibilità». In entrambi i casi si tratta di «opere lunghe e con costi importanti da sostenere».

Il caso col Tar

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Proprio l’abbattimento dell’edificio è parte di un progetto che è arrivato a mobilitare anche il tribunale amministrativo. Un passo indietro: «In passato è stato presentato un Piano integrato che lega l’immobile in questione a due terreni di proprietà comunale», spiega l’assessore. «Un’impresa privata si era proposta di acquistarlo, abbatterlo e realizzare al suo posto un parcheggio con 14 posti auto da cedere poi al Comune». In cambio, la richiesta era di «prendere le due aree, che sono edificabili, e costruire una serie di abitazioni». Un’ipotesi che i residenti nelle vicinanze dei terreni non hanno apprezzato, «tra tutela del verde e compensazioni economiche ritenute non adeguate». Da qui, il ricorso al Tar, «che non ha ancora emesso nemmeno la prima udienza». In tutto questo, la volontà dell’attuale amministrazione è di «essere attivi con le parti coinvolte in questo Piano integrato, per sbloccare la situazione in tempi relativamente brevi».

La nuova rotonda a Oggiona? Colombo: «Sembra l’ombelico del mondo»

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