Emanuele vs Samuele e viceversa. “Che noia, che barba”

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Emanuele Monti e Samuele Astuti

Se uno parla, l’altro replica. Se uno replica, l’altro fa la replica della replica. Un crescendo rossianiano di affermazioni e smentite che prendono consistenza nel particolare momento che stiamo vivendo, assediati dal virus. Tutti noi, la politica, la Regione Lombardia, gli amministratori civici, le istituzioni, Emanuele Monti e Samuele Astuti. Il primo, presidente leghista della commissione Sanità del Pirellone; il suo collega, capo della delegazione del Partito democratico nella stessa commissione. Uno in maggioranza, l’altro all’opposizione. Tutti e due eletti in provincia di Varese, inarrivabili nel rimpallarsi le accuse e attribuirsi e attribuire meriti politici a se stessi o ai loro referenti nel tribolato Palazzo dove comanda Attilio Fontana.

Non passa giorno che la coppia non si sfidi a colpi di dichiarazioni, puntualmente diffuse dai loro addetti stampa i quali, vista la frequenza delle prese di posizione pubbliche, rischiano di collassare per il troppo lavoro. Il momento, dicevamo, non è dei più sereni, manco a dirlo. E’ passato poco più di un anno dal primo allarme per la pandemia, tra esiti purtroppo esiziali per migliaia di persone, errori gestionali, inchieste giudiziarie, strumentalizzazioni politiche, tira e molla di chiusure e riaperture, sciocchezze sparate ai media e dai media, rassicurazioni e nefaste profezie di virologi, esperti e quant’altri hanno dato e danno l’idea di saperla lunga senza sapere un beato nulla (eufemismo).

Ebbene, nel mezzo ci sono loro: Emanuele e Samuele, che in comune, oltre alla desinenza nei nomi, hanno la voglia di esserci, di farsi sentire. Cosa che non è per sua natura un male, alla luce di certi loro colleghi spariti nei corridoi del grattacielo di via Fabio Filzi, ma non per questo privati dei lauti emolumenti mensili. Se non altro, i nostri danno l’idea di non mollare un colpo, di impegnarsi al limite dello sfinimento, nell’improbo tentativo di mettere mano a una situazione oggettivamente difficile, per non dire altro.

La confusione sulle prenotazioni per le vaccinazioni è l’ultimo esempio di interventi inefficienti rispetto alle necessità di aggredire in ben altro modo il Covid. Se Astuti sottolinea l’insensata convocazione di un anziano del Varesotto a Cremona per sottoporsi all’iniezione vaccinale, Monti esterna tutta la sua indignazione per la “scorrettezza” del Pd che, invece di collaborare per trovare soluzioni, rigira il coltello nella piaga. Quando, nel corso della diatriba a due, non funga da difensore d’ufficio della Regione, scaricando responsabilità politiche su Astuti per aver gettato inopinato discredito sull’ente regionale.

Un ping pong che sarebbe persino divertente se non ci fosse in ballo l’emergenza sanitaria con tutto quel che ne consegue. Situazione che al contrario richiederebbe collaborazione istituzionale e politica, rinviando le liti a tempi migliori. Sappiamo invece come vanno le cose nel nostro Paese e, più vicino a noi, nella nostra Regione. La “vitalità” dei nostri due rappresentanti regionali finisce per risultare eccessiva, a volte fuori luogo. Ciò non significa mortificare il confronto (guai se così fosse), ma certi eccessi precipitano poi nell’inaffidabilità. Il bello è che i due sono pure amici, e si stimano. Ma né l’uno né l’altro deroga di fronte al ruolo, che richiede di partecipare al gioco delle parti, costi quel che costi. Insomma, “che noia, che barba”. Però non siamo a “Casa Vianello” (Sandra e Raimondo, ricordate?), bensì in un contesto che, anche a volerlo sdrammatizzare con le battute, risulta ancora drammatico.

Malpensa24 accende la web tv sul Covid: Monti (Lega) e Astuti (PD) a confronto

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