Rescaldina, spazi del centro commerciale “riempiti” da Comuni e associazioni

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RESCALDINA – Si sono presentati in 40, compresi sindaci e assessori di Rescaldina, Uboldo e Castellanza, alla visita dello spazio libero al primo piano del centro commerciale di Rescaldina organizzata dalla società internazionale di soluzioni immobiliari Nhood (nelle foto). Numerosi i rappresentanti di associazioni locali, ingolosite dalla possibilità di svolgere attività in un ambiente così frequentato e accessibile a tutti.

Come hanno spiegato i promotori, l’obiettivo dell’apertura straordinaria del vasto spazio al di sopra del supermercato «non è solo economico, ma sociale, di benessere e ambientale. La scelta del percorso di coprogettazione risponde proprio alla volontà di raccogliere i bisogni di imprese, associazioni e cittadini». Una scelta apprezzata dal sindaco di Rescaldina, Gilles Ielo: «Ci piace la modalità di progettazione dal basso – ha detto – come l’idea di ripensare questi luoghi facendo i conti con un mondo che è cambiato e attraverso un percorso nuovo. Chissà se qualche progetto risulterà interessante anche per l’amministrazione comunale».

Da occupare 11.000 metri quadri al primo piano

Al primo piano del centro ex Auchan sono liberi ben 11.000 metri quadri, equivalenti a un campo di calcio: gli 8.000 che si vedono nella foto in alto, suddivisibili in più ambienti separati, e altri 3.000 mq destinati a uffici e servizi tecnici dietro due delle pareti di fondo. Per ragionare su come riempirli, Nhood ha avviato un percorso, “Rescaldina Spazio Aperto”, le cui tappe sono state l’analisi del territorio, un questionario on line, interviste ai clienti del centro, la raccolta di proposte e interviste ai sindaci dei comuni circostanti.

Fra le richieste emerse vi sono spazi di aggregazione attrezzati per anziani e famiglie, anche con animazione per bambini; nuove tipologie di commercio, in particolare con produzioni locali; servizi per la salute e la cura della persona, come una palestra. «Non è detto che tutto sarà realizzato – ha tenuto a precisare Simone Rao, shopping center manager del Centro commerciale Rescaldina – ma ogni proposta sarà ascoltata e valutata. Vogliamo trasformare un problema in una risorsa, pensando a qualcosa di permanente in un territorio come questo che si presenta particolarmente proattivo».

Coprogettazione per soddisfare i bisogni del territorio

I gestori del centro commerciale portano l’esempio di quanto fatto a Catania, dove vi sono stati aperti il Cup (Centro unico prenotazioni) per visite ed esami in ospedale e l’anagrafe del Comune. «Questi spazi commerciali – ha spiegato Rao – hanno conosciuto un processo che è stato fermato dal Covid e poi ha subìto un’accelerazione con nuove dinamiche. Dall’ipermercato di Loreto (Ancona) alla Stazione Cadorna di Milano, sono in corso progetti di “co-costruzione” e non più imposti dall’alto, per creare luoghi migliori con valori positivi».

In un prossimo futuro, come sottolineato da Serena Vatalaro, asset manager di Nhood Italia, «i centri commerciali non saranno più luoghi senz’anima, dove non desiderare di restare 10 minuti in più del necessario, ma luoghi di vita con sedi di associazioni, palestre, uffici per pratiche burocratiche, aperti a tutte le fasce di età. Una struttura come questa di Rescaldina risulta su misura per alcuni servizi, offrendo visibilità e completa accessibilità».

Dal 25 ottobre ad oggi sono già pervenute alla società specializzata nel settore commerciale e nella rigenerazione urbana più di 20 proposte, alcune simili, altre che è possibile accorpare, insieme alla richiesta di prodotti in vendita che oggi mancano. Fra le idee invece realizzate in altre sedi, attività educative e didattiche in luogo dell’animazione per i più piccoli e perfino un laboratorio sul riciclo dei rifiuti rivolto anche alle categorie fragili, nella «logica dell’inclusività e dell’attenzione al territorio».

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