RIVOLTA IN CUCINA CON BIGMATCH: “Risotto con funghi o polpo doriano?”

Paolo Rivolta

Domenica 10 marzo, ventisettesima giornata di campionato, a cavallo tra il Carnevale e la Quaresima, tra il sacro ed il profano, mare e montagna, insomma Sampdoria Atalanta.
I doriani si presentano al top dopo due vittorie di fila, i bergamaschi in ripresa dopo la vittoria di settimana scorsa contro la Fiorentina.
Questo bigmatch rappresenta forse l’ultimo treno per la rincorsa ad un posto in UEFA (scusatemi, ma io Europa League non riesco proprio a dirlo).
“Europa League” mi ricorda molto quei ristoranti moderni che badano più alla location modaiola rispetto ai prodotti selezionati per il menù. Tanti fronzoli, ma poca sostanza.
Torniamo alla partita.
Lo chef Giampaolo si affiderà più che altro allo stato di grazia del sempreverde Quagliarella che, come una pizza Margherita, non sarà forse una prima scelta a tavola, ma sicuramente una necessità per alcune cene, anche se in abito elegante. Non per nulla, infatti, il cuoco napoletano Esposito, più di 100 anni fa, la preparò nientepopodimeno che alla Regina d’Italia, Sua Altezza, Margherita di Savoia.
Dall’altra il Gasp punterà sulla fantasia del Papu Gomez, paragonabile, detto alla bergamasca, al formaggio sulla polenta, che senza è buona lo stesso per carità, ma con il formaggio, è tutta un’altra musica.
Spostiamoci in cucina. Mare e monti.
Reduce da un’ottima cena brianzola a casa di amici, mi sento di paragonare l’Atalanta ad un eccellente piatto di “risotto giallo” con i funghi porcini. Come il predetto risotto, l’Atalanta è squadra compatta, decisa e di sostanza; se ben messa in campo (proprio come il risotto giallo) può sempre stupire, anzi talvolta, incantare.
La Sampdoria, dall’altra, prelibata, proprio come il polpo al vapore servito su una purea di patate e piselli, e raffinata come una manciata di olive taggiasche necessarie per dare corpo e carattere al piatto.
Da una parte, dunque, la sostanza e la sicurezza del risotto e funghi atalantino, dall’altra la classe del polpo doriano.
Chi vincerà?? In chiave culinaria e calcistica il pareggio potrebbe sembrare il finale più scontato, ma tra Giampaolo e Gasperini, secondo me, la spunterà chi sceglierà il vino migliore. Si sa, in vino veritas.
Un rosso deciso come Zapata o un bianco fruttato come Gabbiadini?
Attenzione, però, a non sottovalutate il dolce; gli ultimi minuti del match sono spesso decisivi.
Ora, basta, preparate coltello, tagliere e subito in cucina.

Come gustarsi il match:

È domenica sera, si gioca nella città che un affascinato Francesco Petrarca definì “La Superba”; addossata sui monti, ma protesa verso il mare.
D’obbligo quindi un buon piatto di pesce, leggero ma ricercato. Vi butto lì una ricetta facile, ma gustosa, come l’orata con il pesto. Deliziosa.
Come contorno una verdura tipica delle coltivazioni bergamasche, il cavolo. Io opterei per degli “sformatini di cavolo viola” o se volete fare prima la classica insalata di cavoli, con una punta di pasta d’acciughe. Come direbbero ad un aperitivo milanese “adoooro”.
E il dolce?? Una fettina di torta semifredda panna e torroncino; non dimenticate la ciliegina glassata sopra. Mi raccomando.
Ok, basta. Tovagliolo sulle gambe, seduti composti e, seppur si giochi a Genova, “belin”, non siate tirchi con le porzioni.
Buon appetito e…buon big match.

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