Kung Fu e atletica da oro a Samarate. Il sindaco Puricelli: «Siete il top»

SAMARATE – «Siete il top, tenete alto il nome di Samarate». Il sindaco Enrico Puricelli si riempie di orgoglio quando parla della Samverga e di Davide Aspesi. La prima, la squadra di atletica formata da giovani talenti che valgono più di un primo posto a livello provinciale, in diverse discipline. Il secondo, la quota esperta, un over 50 che si è distinto nel Kung Fu con cinque ori e un bronzo. Il primo cittadino e l’assessore Stefano Bertagnoli (Sport) hanno accolto gli sportivi in Comune oggi, 30 maggio. Il motivo, semplice: «Celebrare le eccellenze samaratesi», ha detto Bertagnoli.

Dall’atletica…

Riccardo Suardi, Paolo Brogioli, Mattia Marcato e Jordan Tenorio. Ma anche Mirko Luzzi e Greta Ielmini. Giovani sportivi che fanno già parlare dei loro risultati. Di sicuro ha molte cose da raccontare il presidente Angelo Brogioli: «In questi anni siamo cresciuti, sia in numeri che in risultati», ha detto. «Abbiamo raggiunto quasi livelli, in ambito giovanile, degli Novanta, con 100 iscritti». Ma aldilà del numero degli atleti, a far rumore sono i risultati. «Con i ragazzi abbiamo vinto due titoli provinciali nella staffetta 4×100 cadetti». Una specialità «difficile», soprattutto per delle realtà piccole che hanno voglia di crescere. «A livello regionale, invece, siamo arrivati terzi dietro alle squadre più forti d’Italia».
Sul podio, Luzzi che ha vinto il titolo provinciale del lancio del giavellotto. Mentre Ielmini è arrivata seconda nel salto con l’asta. «Siamo contentissimi – ha aggiunto il presidente – e speriamo di crescere ancora e di ricominciare a collaborare con le scuole, con cui spesso ci sono i contatti più importanti».

…al Kung Fu

L’altro orgoglio samaratese si chiama Davide Aspesi ed è conosciuto fra gli over 50 della sua disciplina, il Choy Lee Fut. Sanmacarese doc, è iscritto al Centro kung fu di Ferno. E ha già portato a casa diversi titoli: 5 ori e un bronzo. Un percorso, il suo, che comincia quando aveva 14 anni, «con i film di Bruce Lee». Poi la vita l’ha portato a prendere un’altra via, abbandonando lo sport e rinunciando a grandi opportunità, come un Mondiale in Argentina dopo essere arrivato quarto agli Europei negli anni Novanta. Ma solo per un attimo. Ora ha ripreso in pieno la sua attività. E così i suoi figli, che seguono le orme del padre.
Le medaglie che ha ottenuto si dividono in due categorie, forme individuali a mani nude e forme individuali con armi corte. «Mi sono messo in gioco e ho ottenuto risultati». Questo, soprattutto, «grazie al mio maestro, Gianni Nese: non avrei raggiunto gli stessi traguardi senza un uomo come lui, simbolo di grande passione e lavoro».

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