Il Nano torna in azione, raffica di furti a Samarate: «Fermatelo»

Una casa presa di mira. Nel cerchio rosso, D.S. mentre cerca di fuggire

SAMARATE – Due furti in rapida successione a pochi minuti l’uno dall’altro il 14 aprile. Le telecamere di videosorveglianza dei padroni di casa che riprendono tutto: in un caso il ladro è preso di spalle, nell’altro è ben visibile in faccia. Non c’è dubbio: è il Nano. D.S., 30 anni, tossicodipendente con problemi comportamentali che da mesi, per non dire da anni, tormenta la comunità di Samarate. Recentemente gli è stato tolto il reddito di cittadinanza.

Sempre rimesso in libertà

Che adesso grida “Basta”. Anche perché alle 4.30 di oggi, mercoledì 19 aprile, il ladro si è ripresentato in una delle abitazioni già “visitate” venerdì scorso. La stessa casa già presa di mira un paio di mesi fa: tre furti in due mesi. E i vicini vantano numeri di poco inferiori. Il Nano predilige le auto posteggiate all’interno delle proprietà private, aperte e rovistate a caccia di spiccioli o di altri oggetti.
A dicembre i carabinieri della stazione di Samarate avevano arrestato il 30enne tre volte in un mese. Sempre scarcerato. Sempre rimesso in libertà: su di lui pende una perizia psichiatrica che, a fronte delle manette fatte scattare tempestivamente dai militari, porta i giudici a rimetterlo in libertà. E così, ogni volta, dopo due giorni si torna al punto di partenza.

Il sindaco che fa?

La madre del giovane, con un post sui social, aveva chiesto scusa a tutti accusando le istituzioni di non aver mai fatto nulla. Il Nano, così come lui stesso si era definito in una delle (tante) udienze di convalida dei mesi scorsi, aveva chiesto di poter lavorare per “distrarsi”. Anche lui accusava il Comune, in particolare, di non aver fatto nulla.

Adesso sono i samaratesi ad alzare la voce. «Passiamo le notti nella paura di sentire l’allarme che scatta – spiegano le ultime vittime – Adesso basta. Abbiamo chiesto l’intervento del sindaco sindaco Enrico Puricelli. Ci ha risposto che non lo conosceva. Sappiamo che tanti altri cittadini hanno fatto denuncia». Dopo l’ennesimo furto, il primo cittadino avrebbe assicurato i depredati che lunedì (17 aprile) il 30enne sarebbe stato in comunità e la refurtiva restituita.

Basta: fermatelo

«Alle 4.30 di oggi, mercoledì 19 aprile, abbiamo subito il terzo furto in due mesi. Da lunedì sono passate 48 ore e della refurtiva non abbiamo traccia. Adesso basta: chiediamo che i carabinieri, che sono sempre stati tempestivi, possano fare il loro lavoro sino in fondo e che questa persona venga portata in carcere o in comunità. Noi non ne possiamo più: abbiamo paura». Nella mattinata di oggi, dopo l’incursione delle 4.30, altro blitz. Nella stessa casa. «Auto aperta con cassettino portaoggetti rovistato. Questa volta anche con i resti di alcuni cerini accesi trovati in macchina. Non sappiamo se sia stato lui, ma questa vicenda deve finire e deve finire oggi».

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