Schiamazzi, musica alta, rifiuti. Residenti in rivolta a Samarate: «Siamo esasperati»

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SAMARATE – Mozziconi di sigarette, lattine e bottiglie di birra abbandonate in giro. Ma anche schiamazzi e musica ad alto volume fino a tarda notte. Succede a Samarate, al parco in via Diaz, un punto di riferimento di molti giovani che hanno però la tendenza a superare quei limiti imposti dal quieto vivere. Tradotto: «I residenti sono esasperati da anni». A parlare è Alessio Sozzi, consigliere di minoranza in quota Cinque Stelle. Ma soprattutto è il Sozzi cittadino, che vive proprio nella zona interessata e diventando quindi il portavoce dei vicini di casa. L’obiettivo è sensibilizzare i giovani che «giustamente si ritrovano e stanno insieme. Ma dovrebbero avere più senso civico».

Ripulire e sensibilizzare

Alla base però c’è una premessa chiara: «Non tutti i ragazzi hanno questo tipo di atteggiamento». Lo conferma quanto accaduto ieri sera, 13 giugno. Lo racconta Sozzi: «Un gruppo di noi residenti è sceso al parco per pulire e raccogliere i rifiuti lasciati in giro. In quel momento c’erano una decina di giovani che, vedendoci con i sacchi della spazzatura, si sono offerti di aiutarci». Un gesto, ovviamente, ben visto: «Questo è positivo, siamo contenti che abbiano un posto in cui ritrovarsi e passare le serate insieme». Il problema quindi è un altro: «Molti altri si incontrato dal pomeriggio fino a notte inoltrata, lasciano bottiglie, carte e sigarette in giro e urlano e ascoltano musica alta. E questo non va bene».

La richiesta

A questo giro i residenti hanno pulito e messo dei cartelli per «aiutarci a tenere pulito: noi vogliamo provare a coinvolgere i ragazzi e cercare una pacifica convivenza». Nel senso che «vengono e rispettano le regole di civiltà». Uno degli episodi più recenti riguarda i lampioni: «Sono stati vandalizzati, scossi fino a quando non si sono spenti (al momento, tre non funzionano)». E ancora: «Hanno spostato le panchine in cemento». Succede poi che «spesso i vicini si lamentino. E dicendo qualcosa c’è anche il rischio che alla fine si litighi. Noi lo vogliamo evitare». Insomma, la richiesta vien da sé: «I cittadini chiedono al più presto un intervento dell’amministrazione e delle forze dell’ordine. E si rendono disponibili a trovare una soluzione condivisa».

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