Sap, Lonate-Ferno ai ferri corti. L’ira di Gesualdi: «Accuse false»

Sap Ferno Lonate Gesualdi
Filippo Gesualdi (Ferno) e Nadia Rosa (Lonate)

FERNO – Le amministrazioni comunali di Ferno e Lonate Pozzolo non sono state mai così lontane. Dopo la Dis-Unione – il processo di divorzio innescato dall’amministrazione di Nadia Rosa dopo vent’anni di condivisione di molti servizi – ora al centro dell’aspra discussione c’è Sap, la società intercomunale di gestione di rifiuti, che naviga in acque agitate.

L’ira di Gesualdi

Nei giorni scorsi la maggioranza di Lonate Pozzolo aveva accusato il sindaco di Ferno, Filippo Gesualdi, di mentire in merito ai conti di Sap, sollecitando la sua amministrazione a procedere celermente con il pagamento della quota spettante. Ora è il primo cittadino fernese a replicare duramente. «Ritengo – dice – che la Sap abbia sempre svolto un servizio eccellente per le comunità dei due comuni finché è stata gestita da tecnici e finché lo scontro politico non è penetrato all’interno delle mura della società».

Ecco la nota integrale:

Con riferimento all’articolo apparso nella giornata di venerdì 15 ottobre, confermo quanto già detto in altre occasioni.

L’amministrazione fernese ha ritenuto di non condividere lo stesso percorso di Lonate nell’assicurare a SAP adeguate risorse per coprire le perdite relative al solo bilancio del 2019.

Infatti, si è ritenuto di mettere in atto altre iniziative economiche per sostenere la municipalizzata relativamente e solo per l’anno 2019, affidando a SAP ulteriori attività preparatorie per il passaggio alla cosiddetta “tariffa puntuale”, legata allo smaltimento dei rifiuti che sarebbe dovuto avvenire nel 2020 e che per i noti eventi legati alla pandemia è stato posticipato al prossimo anno.

Queste attività comprendevano alcuni incarichi già affidati a SAP, mentre altre attività sarebbero state svolte dai nostri uffici.

Le sopravvenute modifiche normative relative alla tassa rifiuti che si sono accavallate intorno alla fine dell’anno 2019 hanno di fatto reso assai complesse le modalità di calcolo e verifica dell’applicazione della “tariffa puntuale” soprattutto perché all’interno della tariffa sarebbe stata ricompresa anche l’attività svolta da SAP (su incarico di Ferno) sull’Aeroporto di Malpensa, che per competenza territoriale ricade sul territorio fernese.

L’Aeroporto per la mole di quantità di rifiuti prodotti si presentava come una anomalia all’interno delle simulazioni della tariffa.

Ferno produce mediamente circa 2.975.000 kg complessivi di rifiuti all’anno, mentre solo l’aeroporto, come singola utenza non domestica, ne produce mediamente circa 5.100.000 kg all’anno, ovvero quasi il doppio di tutta Ferno. Quest’ultimo dato, come si può intuire, incideva profondamente ed in maniera anomala sulle modalità di calcolo della tariffa.

Le simulazioni in questione, legate per altro a complessi coefficienti di calcolo stabilite dalle norme AREA (Autorità di Regolazione Energia Reti e Ambiente) e dalle disposizioni di legge relative alla gestione dei rifiuti (criteri quali per esempio la superficie dell’immobile , la tipologia dei rifiuti prodotti, il numero di persone che producono quei rifiuti ecc.) non potevano, a questo punto, essere più svolte dal personale dell’Ufficio comunale preposto, proprio per le competenze specialistiche che queste simulazioni di fatto richiedevano.

L’alternativa era quella di affidare, da parte del Comune, esternamente questi complessi incarichi tecnici.

La scelta operata è stata, pertanto, quella di affidare anche questi ulteriori incarichi alla SAP.

Questi incarichi, sono stati solo in parte liquidati in quanto solo in questi giorni stanno arrivando le rendicontazioni di questi ulteriori incarichi affidati.

Ritardo dovuto proprio alle complesse procedure attuate per il ricalcolo sia delle tariffe sia del Piano Economico Finanziario per la gestione dello smaltimento rifiuti relativamente al solo Comune di Ferno, dovuto come si è già detto alle modifiche normative che si sono succedute e alla anomalia rappresentata dall’Aeroporto di Malpensa.

Peraltro, la generalizzata ridotta capacità operativa degli uffici burocratici dovuta alla pandemia non ha giovato ad accelerare le procedure di liquidazione.

Il Comune di Ferno, pertanto, sta provvedendo, alla luce di queste ultime rendicontazioni alla liquidazione del dovuto alla SAP.

Quello che afferma Lonate, ad un’analisi del tutto sommaria sembrerebbe corretto, se non fosse che le somme che Ferno deve alla SAP non possono essere liquidate “a piè di lista”, ma sono necessarie le opportune rendicontazioni per liquidare il dovuto.

Purtroppo mi sono dovuto dilungare, necessariamente, in aspetti tecnici per chiarire il percorso fatto dall’amministrazione fernese.

Ferno, quindi, ha scelto un percorso alternativo che sta portando peraltro al medesimo risultato.

Lonate può accusare Ferno di lentezza (peraltro dovuta a concause esterne all’amministrazione) nel liquidare quanto previsto, ma non di non voler ottemperare a quanto stabilito nelle assemblee dei soci SAP.

Con questo spero di aver chiuso definitivamente la questione, sottolineando che mai ho affermato, come si sostiene invece nella nota del Comune di Lonate Pozzolo, che il Comune di Ferno abbia già completato i pagamenti, proprio per i motivi che di cui sopra.

Inoltre ritengo che la SAP abbia sempre svolto un servizio eccellente per le comunità dei due comuni finché è stata gestita da tecnici e finché lo scontro politico non è penetrato all’interno delle mura della Società SAP.

Per quanto riguarda le affermazioni dell’Assessore Ferrario sui presunti privilegi che hanno i cittadini fernesi non mi risulta che ve ne siano.

Concludo dicendo che finalmente dal 1° gennaio 2022 l’Unione di Comuni si scioglierà, ciò porterà sicuramente dei vantaggi economici per il Comune di Ferno. Non so invece quali riflessi avrà per il Comune di Lonate Pozzolo. Ma sinceramente non mi interessa nemmeno saperlo.

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